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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Crollano i consumi 
di Ninni Raimondi
 
Un italiano su cinque non andrà in vacanza, crollano i consumi. L’incertezza impedisce la ripresa 
 
Crollo dei consumi e il 20% degli italiani che ha già deciso che non andrà in vacanza: le restrizioni e le chiusure imposte per combattere la pandemia, unitamente all’incertezza sulle date delle riaperture pesano sull’economia italiana. A lanciare l’allarme è un rapporto Confcommercio-Censis sull’impatto della pandemia, che evidenzia inoltre come i pessimisti continuano a prevalere sugli ottimisti. 
 
Crollo dei consumi: -1.831 euro a testa nel 2020 
Un crollo dei consumi pari a 1.831 euro a testa nel 2020, con un aumento del risparmio di 82 miliardi è l’effetto dell’incertezza provocata da chiusure e restrizioni anti-coronavirus. Numeri che si spiegano ovviamente a causa della perdita di reddito, dell’aumento dell’incertezza e soprattutto dell’oggettiva assenza di opportunità di consumo per chiusure e restrizioni varie. Un mix di concause che, di fatto – fa notare l’ufficio studi Confcommercio – ha fatto crescere in misura inconsueta il risparmio precauzionale, con ben 66 miliardi detenuti in forma liquida. “Creando così una sorta di ‘molla’ compressa per la ripresa, pronta a scattare quando le restrizioni alla mobilità, ai consumi e alla socialità saranno completamente rimosse”, fa presente il rapporto. 
 
“Nel 2021 ancora distanti dal livello di consumi già depresso del 2019” 
“Uno scenario – sottolinea lo studio – dal quale dipende fortemente la valutazione prospettica che possiamo fare per il futuro: un 2021 di ripresa, ma ancora difficile e certamente insufficiente a recuperare le perdite del 2020. Anche perché, mentre sul reddito disponibile dovremmo recuperare, come reddito da lavoro e capitale, come consumi dei 1.831 euro di perdita ne recupereremo solo 638, restando distanti dal livello già depresso del 2019 di circa 1.200 euro“. 
 
Sangalli: “Servono sostegni più robusti per ripartire” 
Ora che sono in netto miglioramento tutti i numeri della pandemia, dai contagi ai ricoveri alla popolazione vaccinata, bisogna intervenire per rilanciare le attività. A partire dalla ristorazione, che va liberata di divieti e restrizioni. “La pandemia si sta attenuando e ci sono le condizioni per ripartire in sicurezza. Le imprese hanno bisogno di più normalità e certezze per poter pianificare le loro attività“, afferma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “A cominciare – aggiunge – da sostegni più robusti che devono ancora arrivare. Occorre accelerare per recuperare le perdite e rafforzare una crescita economica che è ancora troppo debole”. 
 
Un italiano su cinque non andrà in vacanza 
Ma l’incertezza sul futuro, anche a breve termine – a partire dalla stagione estiva – pesa fortemente sulla ripresa di uno settori più colpiti, quello del turismo. Infatti quest’anno non farà vacanze estive un italiano su cinque. Tra le ragioni al primo posto ovviamente troviamo la ristrettezza di risorse economiche (45,5%), a fronte di un 21,9% che teme i contagi. Ma – e questo dato deve far riflettere – quasi la metà delle famiglie (47,4%) non ha fatto programmi a causa dell’incertezza. 
 
“Su molti aleggia lo spettro del licenziamento e di un’ulteriore riduzione del reddito” 
“Che poi quasi la metà di quelli che non pensano di andare, rinunci per ragioni economiche – sottolinea l’indagine – è abbastanza scontato ma contiene una sfumatura che potrebbe sfuggire. L‘incertezza sul futuro prossimo non riguarda solo la condizione sanitaria quanto, piuttosto, le prospettive di reddito e occupazione anche perché per molti aleggia lo spettro del licenziamento e di una ulteriore riduzione di reddito”. 
 
Non si può rilanciare il turismo con coprifuoco e restrizioni 
Inutile dire che a peggiorare il quadro ci si mette un governo in ostaggio del ministro della Salute Speranza, contrario all’abolizione del coprifuoco e intenzionato a tenerlo in vigore il più possibile. Come si pensa dunque di rilanciare il turismo in vista della stagione estiva e soprattutto di attrarre stranieri se ancora non siamo in grado di dare date certe per le riaperture e di eliminare l’obbligo di essere a casa o in albergo a una data ora. Finché c’è Speranza, dunque, non c’è speranza. 
22 Maggio  2021