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Sblocco licenziamenti, ora aziende hanno mani libere 
di Ninni Raimondi
 
Sblocco licenziamenti, ora aziende hanno mani libere. Si salvano solo tessile e moda 
 
Sblocco dei licenziamenti, ora le aziende hanno le mani libere: si salvano solo tessile, calzaturiero e moda. In pratica, si potrà licenziare nei settori in ripresa, come industria manifatturiera ed edilizia. E’ questo l’accordo trovato ieri in cabina di regia. Nel frattempo tessile e comparti collegati potranno utilizzare, a partire dal primo luglio, altre 17 settimane di cassa integrazione Covid gratuita. Per le aziende in crisi degli altri settori, che hanno consumato tutta la cassa integrazione, ci sarà invece la possibilità di ricorrere ad altre 13 settimane di cassa straordinaria, a patto di non licenziare. 
 
Sblocco licenziamenti: la cabina di regia di Draghi con i ministri interessati 
Le misure, che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare oggi (o al più tardi domani), limitano dunque un minimo lo sblocco dei licenziamenti, che altrimenti sarebbe scattato per tutta l’industria e le costruzioni dal primo luglio. Il governo sempre oggi dovrebbe illustrare ai sindacati i contenuti del decreto. Come è noto, nei giorni scorsi la Commissione Ue ha bocciato senza appello l’ipotesi di una proroga del blocco. 
 
Braccio di ferro a Palazzo Chigi 
La soluzione sui licenziamenti è arrivata dopo un braccio di ferro a Palazzo Chigi. Convocati al vertice dal premier Mario Draghi, tutti i ministri interessati o comunque coinvolti in rappresentanza dei partiti della maggioranza (alcuni in presenza e altri in video): il ministro del Lavoro, Andrea Orlando (Pd), quello dell’Economia, Daniele Franco, il titolare dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti (Lega), Stefano Patuanelli (Agricoltura) per i 5 Stelle, Renato Brunetta (Pubblica amministrazione) per Forza Italia, Elena Bonetti (Famiglia) per Italia viva, Roberto Speranza (Salute) per Leu. Orlando, Patuanelli, Brunetta e Speranza hanno provato a spingere per una proroga generalizzata, ma a quanto pare Giorgetti e Bonetti si sono opposti. Alla fine si è trovata la quadra. 
 
Oggi l’incontro con i sindacati, che parlano di “bomba sociale” 
La soluzione trovata ieri, fanno presente i tecnici del governo, permette di evitare i licenziamenti anche nelle aziende oggetto dei tavoli di crisi (che sono circa 85) al ministero dello Sviluppo economico. Si terrà oggi alle 15, a quanto si apprende, l’incontro tra il premier Draghi e i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Nelle scorse settimane più volte i sindacati avevano chiesto al governo la proroga generalizzata del blocco. Il rischio altrimenti, è l’allarme lanciato dai sindacati, è di una “bomba sociale” pronta ad esplodere ad ottobre. 
 
Orlando: “Così meno traumatico sblocco licenziamenti” 
“La discussione – ha sottolineato il ministro del Lavoro Orlando lasciando Palazzo Chigi – è andata nella direzione giusta. Aumentare gli strumenti di protezione e rendere meno traumatico il superamento del blocco dei licenziamenti, offrendo strumenti alle imprese e ai lavoratori per gestire le crisi. E’ importante anche che le misure saranno sottoposte al confronto con le parti sociali”. 
 
Brunetta: “Vogliamo tornare al mercato” 
“Oggi abbiamo deciso, dentro un ragionamento di dialogo sociale, di porre fine al blocco dei licenziamenti pur con una serie di eccezioni rispetto ai settori in crisi”, ha detto il ministro per la Pa. “Anche questo è un elemento su cui c’è stata tanta discussione – ha aggiunto Brunetta – ma che denota la nostra volontà di tornare al mercato, a far funzionare il mercato, difendendo i settori più in crisi ma di far tornare il Paese alla fisiologia”. 
 
Alitalia, in arrivo un nuovo prestito ponte 
Previsti anche ulteriori sei mesi di cassa per cessazione per il comparto aereo. Sul fronte Alitalia, il decollo della nuova compagnia, Ita, è previsto per ottobre. Nel frattempo è in arrivo un nuovo prestito ponte ed è stato sciolto il nodo dei biglietti “emessi ma non goduti” dagli acquirenti. Arriverà un fondo con le risorse che consentiranno di “riproteggere” i passeggeri anche su altri vettori, in linea con le richieste di discontinuità della Ue.  
 
Prorogato il blocco delle cartelle esattoriali 
Il governo infine ha adottato un Dpcm che proroga al 20 luglio il termine di versamento del saldo 2020 e del primo acconto 2021 delle imposte sui redditi e dell’Iva per i contribuenti soggetti agli Isa. La cabina di regia ha inoltre deciso l’estensione di due mesi, fino al 31 agosto, del blocco delle cartelle esattoriali. 
 
Dal primo luglio stop al cashback 
Con il decreto arriverà anche un’altra grossa novità: la sospensione, sempre dal primo luglio, del cashback. Ossia il meccanismo voluto da Conte per incentivare l’uso di bancomat e carta di credito, prevedendo la restituzione sul conto corrente fino a 150 euro ogni sei mesi per chi, nello stesso periodo, avesse effettuato almeno 50 pagamenti elettronici. Ovviamente, verrà pagato il cashback relativo al primo semestre 2021. 
 
29 Giugno  2021