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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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A Torino esplode la protesta 
di Ninni Raimondi
 
A Torino esplode la protesta: in migliaia in piazza contro il Green pass 
 
Esplode la protesta a Torino dopo l’introduzione del decreto Green pass utilizzato come grimaldello per spingere milioni di italiani alla vaccinazione, limitando in modo drastico le loro libertà: ieri sera dopo il via libera del Consiglio dei ministri al decreto Covid circa 5mila persone si sono radunate in Piazza Castello per protestate contro le misure altamente restrittive contenute nel decreto. La protesta, che ha il nome di No paura day, è stata organizzata da Marco Liccione, 31 anni, tramite tam tam social due giorni fa. Nei prossimi giorni sono previste altre manifestazioni simili in tutta la Penisola. 
 
A Torino va in scena la protesta contro il Green pass 
«La Digos ha contato 2 mila persone e quindi siamo almeno il doppio — spiega uno degli organizzatori dal palco —. Facciamo vedere a tutti cosa vuol dire essere uomini liberi», ha gridato, mentre migliaia di persone scandivano il coro «libertà». Un oceano di fischi e cori di dissenso ha accolto il nome del commissario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo.  
 
“Ci ribelleremo” 
A Torino in migliaia manifestano dissenso contro l’obbligatorietà del Green pass. «Inconcepibile non solo dal punto di vista costituzionale e della normativa europea, ma anche dal punto di vista umano», dicono dal palco «Non andremo a mangiare fuori, non andremo al cinema. Ci ribelleremo. E si vedrà». 
 
Sul palco anche il giurista Ugo Mattei, giurista, docente di diritto privato all’università di Torino e candidato sindaco con la lista civica Futura-Per i beni comuni alla prossime Comunali. «Il diritto non è a uso e consumo delle case farmaceutiche e del potere che vuole protrarre lo stato d’emergenza». Sui vaccini «non si sa che impatto hanno sulla possibilità di contagiare» e dei tamponi che «a volte danno falsi positivi e a volte falsi negativi. Funziona così e su questo basiamo la normativa del green pass che viola diritti della persona. Questi, invece, sono certissimi». 
23 Luglio  2021