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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Oggi la protesta dei no green pass 
di Ninni Raimondi
 
Oggi la protesta dei no green pass.  
 
Stazioni blindate, la stretta del Viminale 
Scatta oggi l’obbligo del green pass per trasporti e scuole: stazioni presidiate per la protesta annunciata dai cittadini contrari alla certificazione verde. Il Viminale ha dato disposizioni per evitare che le manifestazioni possano creare disagi alla rete ferroviaria. I no green pass infatti a quanto pare si sarebbero dati appuntamento in varie stazioni per bloccare i treni. 
 
La protesta dei no green pass: stazioni presidiate 
Con l’entrata in vigore della certificazione verde obbligatoria per i trasporti a lunga percorrenza, oggi le principali stazioni sono sotto stretto controllo delle forze dell’ordine. Ma saranno monitorati i principali snodi del trasporto come anche aeroporti e porti. Dal canto suo, il Viminale assicurerà come sempre il diritto a manifestare pacificamente nel rispetto delle regole ma non saranno ammessi atti di violenza e minacce. “Non verranno tollerati minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web”, ha avvertito il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. “Non saranno ammesse illegalità in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie pubblicizzate sulla rete“, ha ribadito. 
 
Sono 54 le stazioni nel mirino. Appuntamento alle 14.30 
I no green pass si sarebbero dati appuntamento online di fronte a 54 stazioni alle 14.30 per manifestare contro la discriminazione del certificato verde. L’ordine dunque è di garantire il servizio e che nessun treno sia bloccato. Inoltre i questori fanno sapere di aver autorizzato soltanto le manifestazioni organizzate in luoghi idonei dal punto di vista della sicurezza. Ma il problema riguarda le piccole stazioni. Se Milano Centrale o Roma Termini hanno i tornelli e quindi è facile controllare gli accessi, rinforzando i varchi con le forze dell’ordine, nelle stazioni minori l’accesso ai binari è libero. “Se qualcuno dei manifestanti domani arrecherà disagi alla circolazione ferroviaria bloccando le stazioni, andrà incontro ad una denuncia per interruzione di pubblico servizio – ha avvertito il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia -. Un conto è manifestare pacificamente, altra cosa è creare disagi alle altre persone. Saremo intransigenti”. 
 
Sindacati contro la protesta: “Auspichiamo doveroso ripensamento” 
In campo anche i sindacati, ovviamente dalla parte del governo. “Diciamo no alle minacce di bloccare i treni nelle maggiori stazioni italiane”, è la dichiarazione unitaria di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. I sindacati di categoria hanno sottolineato che “auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta”. Secondo le organizzazioni sindacali “i rischi connessi a una simile protesta sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti”. “Il trasporto ferroviario – hanno aggiunto Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – è un servizio pubblico essenziale, (infatti è soggetto alle regole della legge sui servizi minimi per lo sciopero) che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini. Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico”. 
 
1 Settembre  2021