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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Giusto uccidere i fascisti 
di Ninni Raimondi
 
“Giusto uccidere i fascisti”: nuove vette di fanatismo antifa per Paglia di Sinistra Italiana 
 
Dopo Tommaso Monanari che parla delle foibe come di un falso storico ci mancava Paglia di Sinistra Italiana ad approvare l’uccisione di “migliaia di fascisti”. Ah, e lo fa per difendere Montanari, a proposito. 
 
Paglia (Sinistra Italiana): “Giusto uccidere i fascisti” 
“Ammazzare migliaia di fascisti durante la Seconda Guerra mondiale è stato giusto e doveroso e ci ha restituito la libertà” dice Giovanni Paglia, vicesegretario di Sinistra Italiana “il fatto che Giorgia Meloni si scandalizzi per questo la qualifica per quello che è da sempre“. Ah, e tutto questo lo ha detto per difendere Tommaso Montanari, il professore dell’università di Siena che una mattina si è svegliato e ha negato l’esistenza delle foibe. “Stiamo parlando d’altra parte di un personaggio che ancora si rifiuta di ammettere la responsabilità dei fascisti nelle stragi che hanno insanguinato l’Italia” blatera ancora Paglia. “Vorrebbe zittire Tomaso Montanari, ma dovrebbe solo imparare a tacere”, conclude, con una dialettica degna del miglior rappresentante di classe… delle medie. 
 
Crosetto: “I bambini fascisti …” 
Paglia pensava di far un gol a porta vuota nella sua bolla social ma la verità è che, a giudicare dai commenti, questa idea dei “fascisti cattivissimi” dei partigiani, invece, angeli in difesa della libertà, ormai ce l’hanno radicata solo quelli di Sinistra Italiana. “I bambini fascisti erano notoriamente pericolosissimi, senza pietà e privi di scrupoli. Discernimento. Parola che usava spesso San Paolo. Mai troppo tardi per imparare ad usarlo”, replica intanto scrive Guido Crosetto. 
 
E il discorso torna nella giusta prospettiva 
Mario Ballarin membro del direttivo dell’Associazione Nazionale Dalmata, figlio di esuli, parlando con l’Adnkronos, riporta il discorso nella giusta prospettiva: “Per Montanari tutto quello che non coincide con la sua visione è fascismo. Per quanto riguarda la scelta del giorno, non c’è stato alcun desiderio di contrapposizione con il 27 gennaio, il giorno della Memoria. Luciano Violante venne nel quartiere giuliano-dalmata a Roma e discusse con noi su quale data fosse la più opportuna. Alla fine propose e scelse il 10 febbraio perché era il giorno dell’ultimo viaggio della nave Toscana da Pola a Venezia. È una data che accomuna il lungo esodo per l’Italia”. 
 
2 Settembre  2021