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Imprese paghino tamponi ai portuali 
di Ninni Raimondi
 
Caos green pass, Viminale: “Imprese paghino tamponi ai portuali” 
 
“Le imprese paghino i tamponi ai lavoratori portuali senza green pass“: una circolare del Viminale chiede alle aziende di accollarsi la spesa pur di evitare il caos a partire da venerdì 15. Nei giorni scorsi le associazioni di categoria hanno lanciato l’allarme sul rischio paralisi del trasporto merci, a partire da quello smistato nei porti, proprio a causa dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass per i lavoratori. Per ovviare al problema il governo ha pensato bene di penalizzare le aziende del settore, invece di sobbarcarsi la spesa dei tamponi. 
 
Caos green pass, Viminale: “Imprese paghino tamponi a lavoratori portuali” 
Infatti il ministero dell’Interno ha emanato una circolare con “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro con il green pass”. La circolare prende in considerazione la situazione dei porti, dove la presenza di un’alta quota dai lavoratori senza green pass potrebbe mandare tutto in tilt. Sarebbe infatti a rischio il lavoro di smistamento delle merci per via dell’obbligo di green pass. A tal proposito la circolare raccomanda alle autorità portuali “di sollecitare le stesse imprese affinché valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari antigenici rapidi gratuiti“. Tamponi gratis, dunque. 
 
“Le imprese portuali si occupino dei controlli sulla certificazione Covid 19” 
La circolare inoltre incoraggia le aziende che operano nei porti a richiedere al proprio personale “di comunicare con il necessario preavviso il possesso o meno della certificazione Covid 19”. Questo per poter “superare eventuali criticità tali da incidere sull’organizzazione del lavoro”. Tradotto, le imprese devono occuparsi dei controlli sulla certificazione verde senza rallentare le operazioni di smistamento. Negli ultimi mesi diverse società che operano nei porti hanno già cominciato a pagare i tamponi ai dipendenti. Con convenzioni con le farmacie per garantire, per esempio, l’accesso in mensa. 
 
La decisione del Viminale di intervenire con una circolare nasce anche a seguito delle proteste dei lavoratori portuali, come quella di Trieste, che ha visto la partecipazione di migliaia di persone. I lavoratori giustamente condannano il ricatto che impone a chi non intende vaccinarsi di pagare per lavorare. Ora però non è escluso che siano le aziende a protestare contro la decisione del governo di scaricare su di loro il costo dei tamponi. 
 
13 Ottobre  2021