Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie.. 
Green pass, dice no anche il sindacato Aeronautica Militare 
di Ninni Raimondi
 
Green pass, dice no anche il sindacato Aeronautica Militare: “Sit-in a Sigonella” 
 
Contro questo green pass si amplia di giorno in giorno la platea di lavoratori e associazioni che li rappresentano. Il governo, molto probabilmente, non aveva calcolato una contestazione di questa portata. Prova ne è che a protestare è pure il Sindacato Aeronautica Militare (Siam), che ha indetto il primo “sit-in” della storia aeronautica ai cancelli d’ingresso della base di Sigonella. 
 
Green pass, il sit-in indetto dal sindacato Aeronautica Militare 
Certo, non parliamo di decine di migliaia di manifestanti e di per sé questo presidio non avrà la stesso impatto dei blocchi annunciati dai portuali di Trieste. Eppure l’aspetto prettamente simbolico non è trascurabile. 
Venerdì 15 ottobre “dalle ore 7:00 alle ore 7:25 – per la prima volta nella storia – il SIAM scende in strada con i suoi iscritti con un presidio pacifico per invocare la libertà di entrare liberamente nel luogo di lavoro senza dover mettere mano al portafoglio e di poter usufruire di tamponi gratuiti che dovrebbero essere garantiti, semmai, dallo Stato, così come garantisce il vaccino a chi lo desidera”. A renderlo noto è il Segretario della Sezione di Sigonella e dirigente Nazionale, Alfio Messina. 
 
“Provvedimento vessatorio” 
“E’ bene ricordare che non vi è nessun obbligo di legge al momento che imponga il vaccino ai militari e, pertanto, i tamponi devono essere gratuiti nell’interesse stesso dell’amministrazione che deve garantire servizi essenziali per lo Stato e livelli di operatività imprescindibili”, scrive in una nota il Segretario Generale del Siam, Paolo Melis. 
 
E ancora: “A conti fatti il numero dei destinatari di questo provvedimento riguarda un numero ridotto di cittadini, circa un 15% delle persone non vaccinate. Trasformandosi, quindi, in un provvedimento vessatorio per pochi lavoratori, più che in una misura di contenimento della pandemia o anche solo di reale incremento della platea di popolazione vaccinata”, tuona Melis. “Siamo convinti – conclude il Siam – che finché il Governo o il Parlamento non interverranno con un’apposita norma che preveda l’ obbligo al vaccino, non possano esserci provvedimenti restrittivi al diritto al lavoro, come risulta essere il green pass”. 
 
14 Ottobre  2021