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Nobel, Accademia reale svedese si oppone a quote rosa o etniche 
di Ninni Raimondi
 
Nobel, Accademia reale svedese si oppone a quote rosa o etniche: “Conta il merito” 
 
E‘ un secco no all’introduzione di quote etniche e di genere quello di Göran Hansson, segretario generale dell’Accademia reale svedese delle scienze. In breve, nessun Nobel verrà dato a donne o a membri di minoranze etniche se inseriti in una quota ad hoc. 
 
Nobel, sono 59 le donne premiate dal 1901 
Hansson ha messo in chiaro che la selezione dei candidati al Premio Nobel non prenderà in considerazione né l’etnia né il sesso degli studiosi: si valuterà solo ed esclusivamente le abilità e i risultati dimostrati nel loro specifico settore. Dal 1901, anno dell’istituzione del premio Nobel, sono state 59  le donne a vincerlo: la prima è stata Marie Curie, che lo ha addirittura ricevuto due volte, nel 1903 per la fisica e nel 1911 per la chimica e l’ultima, la giornalista investigativa filippina Maria Ressa. 
 
Hansson: “Non inseriremo né quote rosa né etniche” 
La Ressa ha condiviso il Nobel per la Pace con il collega russo Dmitry Muratov, caporedattore del quotidiano Novaya Gazeta. La giornalista è stata l’unica figura femminile in mezzo a 12 uomini premiati.  Ma l’Accademia reale svedese , che dirige il premio Nobel, non sembra esserne preoccupata. In un’intervista con France-Presse, Hansson ha difeso i metodi dell’organizzazione e ha spiegato i motivi dietro al rifiuto di aggiornarli: “Non è piacevole notare così poche donne nella lista e credo che questa situazione non sia altro che lo specchio delle ingiustizie che si sono susseguite in passato nella società e che, purtroppo, continuano ad esistere. C’è ancora parecchio da fare”, ha dichiarato. “Tuttavia, abbiamo deciso che non inseriremo quote rosa né etniche. Chi riceve l’onorificenza lo fa perché ha lavorato a un progetto che potrebbe avere un impatto non indifferente sull’umanità e non per la sua provenienza o perché uomo o donna. Questo era il volere di Alfred Nobel e intendiamo rispettarlo”. “Siamo consapevoli del problema e, soprattutto, dei pregiudizi inconsci che spesso influiscono sui parametri di attribuzione. Stiamo lavorando duro per arginarli e operare nel modo più imparziale possibile”, conclude Hansson. 
 
Non mancano le critiche 
“La microbiologa Emmanuelle Charpentier, la chimica Jennifer Doudna o l’economista Esther Duflo sono state premiate per i loro lodevoli sforzi e perché reputate le migliori in assoluto, non perché donne“, ha aggiunto il segretario dell’Accademia. “Continueremo sulla stessa strada di sempre. Ci assicureremo di coinvolgere chi merita, tanto nella parte organizzativa quanto tra i partecipanti. Non faremmo mai un torto alla preparazione”. La fisica neozelandese Laurie Winkless  su Twitter, ha espresso la sua rabbia nei confronti di questa decisione: “Dispiaciuta ma non stupita dal fatto che l’Accademia non abbia rinunciato alle sue visioni anacronistiche”. 
14 Ottobre  2021