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Green pass, oggi è il giorno 
di Ninni Raimondi
 
Green pass, oggi è il giorno: l’Italia rischia la paralisi. Ma Draghi non sente ragioni 
 
Oggi entra in vigore l’obbligo del green pass per tutti i lavoratori e l’Italia rischia la paralisi per gli scioperi, le proteste e soprattutto il blocco del trasporto merci di tir e portuali. Il governo ha deciso di tirare dritto e oggi il Paese farà i conti con l’imposizione del green pass (qui le informazioni su tutte le regole e le sanzioni) e con i tanti lavoratori contrari. Occhi puntati sui lavoratori portuali di Trieste, che hanno respinto l’offerta di non pagare i tamponi – il 40% dei 950 dipendenti non è vaccinato – e che da oggi bloccheranno le operazioni fino a che non sarà tolto il green pass. Trasportounito intanto annuncia che “mancheranno all’appello circa 80mila conducenti dei camion e altri mezzi distribuiti su 98mila imprese”. Viminale in allarme per le tante manifestazioni, a partire da quella a Roma, al Circo Massimo. 
 
Oggi scatta l’obbligo del green pass per i lavoratori, Italia a rischio paralisi 
Le prefetture e le forze dell’ordine, intanto, sono allertate. Nelle prossime ore potrebbero verificarsi iniziative contro il green pass davanti a “ingressi aziendali” e “presso aeroporti, porti, punti di snodo stradale, autostradale e ferroviari, finalizzati a creare disagi con possibile intralcio alla regolarità dei servizi e delle attività produttive”, scrive in una circolare il Dipartimento di Pubblica sicurezza. Alle autorità sul territorio si chiede per l giornata di oggi e “per i giorni a venire” la “massima intensificazione” dell’azione di controllo del territorio. Nonché di “osservazione” nei confronti di soggetti o gruppi “ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico”. Nel documento firmato dal capo della polizia, Lamberto Giannini, non si può escludere “il pretesto” per un “ulteriore inasprimento dei toni” della protesta. Con “azioni” verso “obiettivi esposti a rischio” e con “possibili episodi di contrapposizione tra gruppi aderenti a opposti estremismi”. 
 
La protesta a Milano 
A Milano i no green pass sono pronti a manifestare davanti ai luoghi simbolo della città: il tribunale, l’università, piazza Fontana e l’ingresso della Rai in corso Sempione. La notizia diffusa attraverso i canali social della protesta ha fatto scattare l’allarme, portando a un rafforzamento dei controlli. L’appuntamento davanti al tribunale è alle 10. Bisognerà capire se davvero proveranno a entrare nel luogo simbolo della giustizia, se faranno solo un presidio oppure si riuniranno con gli altri gruppi per dare vita a un corteo non autorizzato. 
 
Il sit in al Circo Massimo a Roma 
Nella Capitale si terrà al Circo Massimo il sit in delle Sentinelle della Costituzione, guidate dall’avvocato Edoardo Polacco, contro il green pass. Il luogo autorizzato è stato cambiato tre volte: vietata piazza Santi Apostoli perché troppo vicina a obiettivi sensibili, la manifestazione è stata dirottata a piazza Bocca della Verità. Infine al Circo Massimo. La decisione, sottolinea la questura di Roma in una nota, ”scaturisce da una serie di valutazioni. Legate principalmente alla tematica della manifestazione e alla sua notevole pubblicizzazione sui social” poiché ”potrebbe richiamare un numero maggiore di persone, superiore a quello dichiarato dal promotore, e anche di diversa estrazione”. 
 
Lo sciopero dei portuali a Trieste 
Occhi puntati su Trieste, dove è stato confermato anche lo sciopero e la manifestazione dei portuali. “L’assemblea dei lavoratori del porto di Trieste – si legge in una nota del Coordinamento lavoratori portuali Trieste – ha deciso di mettere in atto lo sciopero contro l’applicazione del decreto sul green pass per poter lavorare. Indetto a partire dalle ore 00.00 di venerdì 15/10/2021. L’appuntamento per tutti i lavoratori portuali, i lavoratori di altre categorie e tutti i cittadini che sono contrari all’introduzione dell’obbligo del green pass per poter lavorare è alle ore 6 davanti al varco 4° (quello del Molo VII) del Porto di Trieste”. Lo sciopero ha adesioni altissime. 
 
“Ottocento lavoratori sono fuori e un centinaio dentro, di fatto il porto oggi non sta funzionando“, conferma Stefano Puzzer, leader dei portuali. Tanti i camion che tornano indietro, anche se “chi vuol lavorare lo fa”, chiarisce Puzzer. Il Clpt non intende mollare e sciopererà ad oltranza, fino a che non sarà tolto l’obbligo del green pass. 
 
La protesta degli autotrasportatori 
Non solo portuali, la protesta degli autotrasportatori potrebbe bloccare la circolazione delle merci. I sindacati dei trasporti calcolano cifre che, se confermate, porterebbero alla paralisi di interi settori e non solo della logistica. “Il green pass riverserà sulla testa delle imprese di autotrasporto più di 70 milioni al giorno”, sostiene Trasportounito. Secondo l’associazione nazionale degli autotrasportatori, “i maggiori costi deriveranno dalla mancata produttività degli autisti che non saranno più impiegabili e non sostituibili per carenza di personale”. Ciò potrebbe anche comportare “ritardi delle consegne, circa 320mila ore al giorno in più rispetto allo standard giornaliero”. Coldiretti dal canto suo fa presente che “con l’85% dei trasporti commerciali che in Italia avviene su strada, lo stop di camion e tir mette a rischio la spesa degli italiani. Soprattutto per i prodotti più deperibili come il latte, la frutta e la verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei mercati”. 
 
A rischio i trasporti pubblici 
Altra situazione critica quella dei trasporti pubblici, dove tra i dipendenti la percentuale di non vaccinati va dal 10% al 20%. A Milano, oltre ai 272 lavoratori del settore che hanno dichiarato la loro non disponibilità a rispettare l’obbligo di presentazione del certificato verde, l’azienda locale del Tpl ha registrato un aumento del 15% di personale in malattia. Stesso tipo di cifre, ferie comprese, del 10-12% a Roma. Dove Atac per prevenire eventuali problemi al servizio monitorerà i picchi di assenteismo. A Verona e Genova invece si prevede il 10% di assenze. Messi di fronte all’obbligo del green pass molti impiegati hanno quindi scelto la “protesta passiva”: disertare per problemi di salute. 
 
Allarme Coldiretti: “Attività nei campi non si può fermare ma 100mila lavoratori non sono vaccinati” 
In questi giorni è scattato anche l’allarme di Coldiretti. L’attività agricola è legata ai cicli stagionali e non può essere fermata e ci sono almeno 100mila operatori agricoli non vaccinati, che lavorano nei campi. In questo periodo impegnati nella vendemmia, nella raccolta di mele e olive. “Non possiamo lasciare marcire le produzioni sugli alberi, si faciliti l’accesso di chi è in regola – è la richiesta del presidente Ettore Prandini -. I sindacati consentano a chi percepisce ammortizzatori sociali, a studenti e pensionati di poter collaborare temporaneamente, e si proroghino i permessi di soggiorno dei lavoratori extracomunitari”. 
 
Farmacie e laboratori presi d’assalto per i tamponi 
Infine, problema non di poco conto, farmacie e laboratori che saranno presi d’assalto per i tamponi – che il governo ha deciso di tenere a pagamento per non disincentivare le vaccinazioni. Si stima che i lavoratori non vaccinati siano 3,8 milioni: per procurarsi il green pass obbligatorio oggi dovranno fare il tampone. A spese loro, visto che Confindustria ha respinto l’ipotesi di accollare i costi alle imprese. 
15 Ottobre  2021