Romolo, il fondatore
Il poeta Ovidio ci tramanda che, una volta tracciato il solco primigenio sul Palatino, Romolo così avrebbe pregato gli dèi celesti:
"Giove, Marte, padre mio, e tu, madre Vesta: assistetemi mentre fondo questa città!
Ascoltatemi tutti, o dèi che è doveroso invocare:
che questa mia opera si realizzi con l’auspicio vostro!
Che a lungo duri il potere di questa terra sul mondo sottomesso, a lei obbedienti l’Oriente e l’Occidente!".
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Fondare una città non è un atto come un altro.
Di certo non è un atto profano.
Perché fondare una città significa darsi un’origine, una forma e un destino. Significa fecondare una terra e piantarci radici profonde.
Significa proiettare nei millenni la propria volontà di esistenza e di potenza. Significa sfidare l’eternità, far forza alla fortuna e vincere la morte.
Romolo tra storia e leggenda
Come ci narrano i miti antichi, Roma fu fondata in un giorno.
Il 21 aprile, per la precisione.
A compiere l’atto fatale fu Romolo, il capostipite del popolo che edificherà il più glorioso degli imperi.
Nato dall’unione del dio Marte con la vestale Rea Silvia (discendente di Enea e della dea Venere), Romolo era figlio di amore e guerra.
Al gesto fondatore del re latino, a questa «urbigonia», la storiografia moderna ha rifiutato di crederci.
In pieno positivismo, si pensò addirittura che a Roma non ci fosse stato alcun re.
Eppure, a partire dagli scavi di Giacomo Boni nel Foro, le scoperte archeologiche hanno pian piano dato ragione alla tradizione antica. Riesumando il lapis niger, Boni confermò la storicità di un’età regia a Roma.
Rinvenendo sul Palatino i resti di una cinta muraria risalente al VIII secolo a.C., Andrea Carandini vi ha scorto l’insediamento urbano fondato da Romolo.
La verità del mito
In sintesi, nella vicenda di Romolo e del suo gemello divino, storia e mito sono inestricabilmente intrecciati.
Il mito parla la sua verità – una verità che si è fatta storia.
Ed è proprio a Romolo, a questa straordinaria figura «mito-motrice», che dedico,oggi, l'attenzione sia mia, sia dei lettori.
Grazie.
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