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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Niente più obbligo di origine per latte e formaggi 
di Ninni Raimondi
 
Niente più obbligo di origine per latte e formaggi, made in Italy a rischio. L’allarme Coldiretti 
 
Allarme Coldiretti: dal primo gennaio non sarà più obbligatorio indicare l’origine della materia prima utilizzata per latte e formaggio, made in Italy a rischio. Con la nuova normativa Ue infatti sarà facilissimo ingannare i consumatori con prodotti spacciati per italiani. L’associazione di imprenditori agricoli condanna quello che definisce “un pericolosissimo passo indietro rispetto alla trasparenza“. Ecco perché la Coldiretti chiede al governo di intervenire per tutelare l’eccellenza italiana in materia di latte e formaggi. 
 
Il 31 dicembre scade l’obbligo di indicare origine per latte e formaggi 
Intanto, per decisione della Ue, ora riconoscere latte e formaggi 100% italiani diventerà più difficile per i consumatori. Il 31 dicembre 2021, infatti, scade l’obbligo di etichettatura dell’origine del latte utilizzato. A lanciare l’allarme su come i consumatori adesso rischiano di essere ingannati è la Coldiretti, attraverso il presidente Ettore Prandini. “Si tratta di un passo indietro pericolosissimo rispetto a un percorso di trasparenza, che nel corso degli anni ha portato indiscussi benefici ai cittadini consumatori e alle imprese della filiera agroalimentare che hanno puntato sul 100% made in Italy”, spiega Prandini. Ora, secondo il presidente di Coldiretti, “si rischia così di creare nuovi spazi di manovra per chi inganna i cittadini con prodotti di bassa qualità spacciati per nostrani”. 
 
Coldiretti al governo: “Intervenire con urgenza per la proroga” 
Coldiretti ha dunque chiesto al governo “di intervenire con urgenza per la proroga del decreto sul latte e i formaggi e per tutti gli altri in scadenza”. “L’Italia, che è leader europeo nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie – fa presente Prandini -. Poiché in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità. Con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei”, spiega. A tal fine è stata avviata l’iniziativa europea “Eat original! Unmask your food”, promossa dalla Coldiretti, da Campagna Amica e da altre organizzazioni europee. Sono ben 1,1 milioni le firme raccolte, segno che i consumatori vogliono garanzie sull’origine degli alimenti. 
 
Filiera del latte in crisi per colpa dei prodotti taroccati in tutto il mondo 
Come se non bastasse poi, Prandini denuncia la grave situazione che riguarda la filiera del latte. “Con una stalla italiana su due che nell’ultimo decennio ha chiuso i battenti, garantire un prezzo equo del latte significa salvare gli allevatori. E, con loro, un patrimonio dell’agroalimentare made in Italy, che vanta ben 56 formaggi a denominazione di origine Dop e Igp e ben 503 specialità tradizionali regionali”, fa presente. Come è noto, i formaggi made in Italy più esportati, sottolinea la Coldiretti, sono purtroppo anche quelli più taroccati nel mondo. Su scala globale infatti le imitazioni del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano hanno superato addirittura i prodotti originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan canadese, australiano e statunitense. In un quadro simile, la scadenza dell’obbligo dell’origine del latte è un colpo durissimo al made in Italy. 
 
8 Novembre  2021