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Incubo ad Avezzano, marocchino pesta e perseguita la moglie italiana 
di Ninni Raimondi
 
Incubo ad Avezzano, marocchino pesta e perseguita la moglie italiana 
 
Era diventata un vero e proprio inferno l’esistenza di una donna italiana, picchiata, segregata e perseguitata dal marito-carceriere marocchino. Dolce e comprensivo prima del matrimonio, feroce aguzzino subito dopo le nozze. Dopo una lunga indagine la squadra anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Avezzano (L’Aquila) ha messo la parola fine al calvario della donna arrestandone il consorte, un uomo di origini marocchine, in esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento al coniuge. Il nordafricano è accusato di maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni. Lo riporta Abruzzoinvideo. 
 
Marito aguzzino perseguita e minaccia la moglie italiana 
Passato il breve, fugace periodo della luna di miele, l’uomo si era completamente trasformato. Da tenero consorte a spietato persecutore che considerava la moglie un oggetto di sua proprietà da aggredire, segregare e torturare fisicamente e psicologicamente. In una spaventosa escalation di brutalità senza sosta. Il marocchino aveva dapprima iniziato a vessare verbalmente la donna: scatti d’ira, urla, insulti, che in breve tempo erano degenerati in maltrattamenti, sevizie fisiche e minacce di morte se la donna non avesse obbedito alla lettera o se si fosse allontanata dall’abitazione. 
La situazione era peggiorata ulteriormente quando, a causa della situazione famigliare, i servizi sociali avevano affidato il figlio minorenne della coppia ad una casa-famiglia: la donna temeva ormai per la propria incolumità, soggiogata dal marocchino che controllava ogni suo spostamento e seguitava a brutalizzarla fisicamente. 
 
L’arresto del marocchino 
I gravi indizi di colpevolezza e la possibilità di reiterazione dei reati sono stati confermati dal minuzioso lavoro di raccolta degli elementi eseguita dagli investigatori. Lavoro che consentito all’Autorità Giudiziaria di giustificare la misura cautelare eseguita. Il marocchino indagato — sperando che rispetti le misure — non potrà avvicinarsi alla moglie ed ai luoghi abitualmente da lei frequentati. Dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri e non potrà comunicare con lei in alcun modo, neppure tramite telefono. 
 
23 Novembre  2021