Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. 
 
Speranza blocca le Regioni 
di Ninni Raimondi
 
Speranza blocca le Regioni: “E’ presto per cambiare”. Tutte le richieste (inascoltate) dei governatori 
 
“E’ presto per cambiare“: così il ministro della Salute Roberto Speranza prende tempo rispetto alle richieste delle Regioni, che spingono per eliminare o almeno aggiornare le restrizioni anti Covid. Il titolare della Salute promette un tavolo di confronto con i governatori – a questo punto si immagina dopo l’elezione del presidente della Repubblica – ma mette le mani avanti. “Secondo la scienza, tamponi e isolamento servono ancora“. Insomma, per Speranza il fatto che la variante Omicron sia molto meno pericolosa delle precedenti e che anche grazie all’altissima percentuale di vaccinati i ricoveri per Covid sono sotto controllo non basta per cambiare subito le regole. 
 
Speranza blocca le Regioni: “Presto per cambiare le regole” 
Dal canto loro, i governatori vogliono uscire dalla gabbia del sistema dei colori, con il rischio di nuove restrizioni nonostante la situazione sia ben diversa dall’epoca del lockdown. Gli amministratori locali chiedono lo scorporo degli asintomatici dal conteggio del bollettino, così come di differenziare i ricoveri per Covid da quelli con Covid. Altrimenti una regione passa in zona arancione nonostante il quadro non sia da zona arancione. Ma il governo, supportato dagli esperti, dice che il bollettino non si cambia. Il mantra di Speranza resiste a ogni cambiamento: “La situazione comunque non è facile, i numeri dei contagiati sono molto alti. Grazie ai vaccini abbiamo una ospedalizzazione inferiore, ma comunque significativa, con una pressione molto forte che non può essere sottovalutata”. 
 
Quarantena, le richieste dei governatori 
Per quanto riguarda la richiesta – avanzata anche da governatori dem – di semplificare le regole per la quarantena dei vaccinati con tre dosi, Speranza non sente ragioni. “La nostra comunità scientifica ci sta dicendo che se una persona è positiva deve stare in isolamento perché può contagiare anche senza sintomi ed è giusto che al momento dell’uscita si possa fare una verifica attraverso un tampone“, afferma convinto il ministro. Una lungaggine che di fatto esclude inutilmente i cittadini con tre dosi di vaccino dalle attività. E’ quella che alcuni esperti definiscono la “burocratizzazione del Covid” (non ci facciamo mancare niente, insomma). 
 
Obbligo di green pass, forse in arrivo qualche piccola deroga 
Sul fronte dell’obbligo di green pass e di super green pass, sono in arrivo alcune piccole deroghe. Dopo una riunione tecnica prevista a breve potrebbe arrivare a giorni un nuovo decreto con l’elenco aggiornato dei negozi esentati dall’obbligo di green pass. Sì all’ingresso libero per alimentari, farmacie, edicole e tabaccai. Ma niente ingresso senza pass per i fiorai, chi vende vestitini per i neonati, profumerie e ogni altra attività commerciale che non sia ritenuta strettamente necessaria. Come è noto, dal 20 gennaio scatta l’obbligo di certificazione verde per parrucchieri e servizi per la persona. Mentre dal 1° febbraio per pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari. 
 
Scontro Brunetta-Giorgetti sull’elenco delle esenzioni 
Nel governo intanto è in atto l’ennesimo braccio di ferro tra aperturisti e rigoristi. Renato Brunetta, ministro della Pa, autore della bozza del provvedimento, non vuole fare eccezioni. Speranza, neanche a dirlo, è d’accordo con lui. Ma il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti chiede di estendere le deroghe a una trentina di attività commerciali. Si tratta di quelle elencate nell’allegato 23, che conteneva le deroghe alle chiusure durante il lockdown deciso dal governo Conte. Finora il Il capo delegazione della Lega ha ottenuto che dal giornalaio e dal tabaccaio si possa andare senza green pass. Ma a Palazzo Chigi escludono che la lista possa essere allungata ancora. 
 
In generale, nonostante il pressing delle regioni e se si tiene conto del lockdown per i non vaccinati in vigore dal 10 gennaio e dell’obbligo vaccinale per gli over 50, il governo è ben lontano dal rivedere le restrizioni anti Covid. Ma se, come dice il sottosegretario alla Salute Sileri, la “variante Omicron raggiungerà tutti“, il virus sarà endemico e indebolito. A quel punto – presumibilmente in primavera – Speranza e i rigoristi dovranno obtorto collo allentare il giro di vite. 
 
17 Gennaio  2022