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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Allarme in Cina 
di Ninni Raimondi
 
Allarme in Cina: “Il Covid arriva via posta”. Realtà o astuta strategia? 
 
Siete intenzionati ad acquistare qualche prodotto dall’estero? Non fatelo, il Covid può arrivare via posta. E’ l’incredibile invito che le autorità della Cina hanno rivolto ai cittadini, ultima delle tante “misure estreme” adottate dal dragone asiatico per contenere la diffusione dei contagi. A spaventare Pechino è in particolare la variante Omicron, a pochi giorni dell’inaugurazione – apertura prevista il prossimo 4 febbraio – dei Giochi olimpici invernali nella capitale cinese. 
 
Cina, il Covid arriva via posta? 
Come noto la Cina punta tutto sulla strategia “Covid zero”, imponendo lockdown quasi totali – con pene severissime per chi li viola – al primo spuntar di contagiato. Ora addirittura le autorità sanitarie temono che un caso di variante Omicron, accertato a Pechino, sia dovuto a un pacco arrivato dall’estero, per l’esattezza dal Canada. “Non si può escludere che il primo caso di trasmissione locale di Omicron a Pechino” sia davvero un’infezione “contratta con le spedizioni internazionali“, dice Pang Xinghuo, vice direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie della capitale cinese, citato dall’agenzia Xinhua. 
 
In pratica c’è il forte sospetto che una persona sia risultata positiva al Covid dopo aver ritirato un pacco – spedito dal Canada e passato da Stati Uniti e Hong Kong – lo scorso 11 gennaio. E’ davvero possibile che sia accaduto? Pang Xinghuo pensa proprio di sì, perché sarebbero state rilevate tracce del virus su quel pacco. Stando poi a quanto riportato dall’agenzia Xinhua, dal sequenziamento non risultano collegamenti con altre infezioni rilevate a Pechino in passato o con altre legate alla variante Omicron in altre zone della Cina. Viceversa è stata riscontrata “un’elevata somiglianza” con determinati ceppi isolati a dicembre in Nord America e a Singapore. 
 
“Non comprare prodotti all’estero”. Paura del virus o piano strategico? 
Di conseguenza Liao Linzhu, vice direttore delle Poste di Pechino, come riportato dal Guardian ha chiesto ai cittadini di “non comprare prodotti all’estero”. Invito poi ribadito dalle autorità sanitarie che hanno inoltre invitato la popolazione a “indossare i guanti e a non portare i pacchi in casa“. E “se necessario pulite il pacco con l’alcool e lavatevi le mani”, ha dichiarato Pang Xinghuo. L’autorità postale di Pechino ha infine emesso un ordine apposito, atto a garantire che tutta la corrispondenza dall’estero venga sanificata. 
 
E’ possibile però che le autorità di Pechino vogliano soprattutto incentivare gli acquisti di prodotti nazionali. Il tutto d’altronde rientrerebbe perfettamente nel piano strategico del governo, denominato Made in China 2025, che punta ad aumentare la produzione interna cinese di materiali di base. Abbandonando così, progressivamente, il cosiddetto modello “Cina fabbrica del mondo”. 
 
19 Gennaio  2022