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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Federatore del centro? Lo escludo 
di Ninni Raimondi
 
Federatore del centro? Lo escludo. Un lavoro so trovarmelo da solo. Draghi respinge le avance 
 
 
“Io federatore del centro? Lo escludo“: così Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Cdm che ha approvato la riforma della giustizia. “Tanti politici mi candidano in tanti posti, mostrando una sollecitudine straordinaria. Vorrei rassicurare che se decidessi di trovare un lavoro dopo questa esperienza, un lavoro lo troverei da solo…“. Il premier scherza respingendo però le avance dei centristi, che scalpitano all’idea di schierarsi con Draghi alle politiche. E chiarisce più volte che il suo orizzonte è quello immediato. Poi un’altra notizia: “La squadra di governo è efficiente e va avanti“. Quindi non c’è alcun rimpasto in vista. 
 
Draghi esclude di fare il federatore del centro e si concentra sul governo 
“Lo escludo, chiuso, sono stato chiaro?“, ribadisce Draghi con durezza a chi gli chiede ancora di un possibile futuro politico. L’ultimo anno del suo mandato di presidente del Consiglio poi lo vede “in maniera relativamente chiara”. “Il dovere del governo è proseguire e affrontare sfide importanti per gli italiani che sono quella immediata del caro energia. Quella meno immediata ma preoccupante che è l’inflazione che sta aggredendo il potere acquisto dei lavoratori ed erodendo, anche se per ora non si vede. La competitività delle imprese. C’è poi l’uscita dalla pandemia e poi il Pnrr che sta andando molto bene“, sostiene convinto. 
 
La riforma della giustizia 
Ma sul tavolo del confronto c’è soprattutto la questione giustizia, su cui la maggioranza ha trovato la quadra con non poche difficoltà. In Cdm c’è stata una “discussione ricchissima e condivisa”, assicura Draghi in apertura di conferenza stampa. E ci sarà un “pieno coinvolgimento delle forze politiche nel rispetto dei tempi: niente tentativi di imporre la fiducia”, precisa il premier. Sarà data quindi “priorità assoluta in Parlamento al voto per approvare le nuove regole”, aggiunge. Una “riforma ineludibile“, la definisce il ministro della Giustizia Marta Cartabia, ineludibile sia per la scadenza degli incarichi del Csm sia per ripristinare la fiducia nei confronti della magistratura. Una giustizia dai tempi certi, rapida, favorisce anche l’afflusso degli investimenti stranieri, aggiunge Draghi. 
 
12 Febbraio  2022