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Agricoltori in piazza contro le speculazioni 
di Ninni Raimondi
 
Agricoltori in piazza contro le speculazioni: “Tre litri di latte per pagare un caffè”. Appello Coldiretti a Draghi 
 
A migliaia in tutta Italia gli agricoltori protestano contro le speculazioni sui prezzi – “Tre litri di latte per un caffè” – e la Coldiretti si appella a Draghi. Non solo agricoltori, ma anche allevatori e pastori con trattori e animali al seguito che hanno lasciato le campagne per scendere in piazza contro il caro prezzi. Mentre i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione. 
 
Agricoltori e allevatori in piazza contro il caro prezzi: “Per pagare un caffè al bar tre litri di latte” 
Una mobilitazione generale in una trentina di città da Milano a Firenze, da Piacenza a Cagliari, da Palermo a Cosenza, da Salerno fino a Roma. In piazza Santi Apostoli, nella Capitale, anche la mucca “Giustina” simbolo della battaglia per un prezzo del latte giusto ed onesto. Per poter pagare un caffè al bar gli allevatori italiani devono mungere tre litri di latte pagati solo qualche decina di centesimi alla stalla. Ben al di sotto dei costi di produzione in forte aumento per i rincari di mangimi ed energia. A lanciare l’allarme è la Coldiretti. 
 
Coldiretti: “Stop a speculazioni sul prezzo del latte” 
“Non si può aspettare oltre per fermare la speculazione in atto sul prezzo del latte alla stalla”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “A rischio c’è il futuro di 26mila allevamenti alle quali va riconosciuto il giusto compenso che tenga conto dei costi di produzione sempre più alti, dalla bolletta energetica ai mangimi”. 
 
I costi di produzione superano i ricavi 
Il latte agli allevatori – spiega Coldiretti – non deve essere pagato sotto i costi di produzione considerato che gli aumenti vanno dal +70% per l’ energia con picchi del 110% al +40% per i mangimi. Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse, – sottolinea l’associazione – ha raggiunto i 46 centesimi al litro, molto al di sotto del prezzo di 38 centesimi riconosciuto agli allevatori. Una crisi che colpisce un sistema che ogni giorno garantisce una produzione nazionale che supera le 12 milioni di tonnellate all’anno, Per un valore di oltre 16 miliardi di euro, e 100mila lavoratori coinvolti. 
 
Nelle piazze il “tavolo della verità” per far conoscere ai consumatori i prezzi riconosciuti agli agricoltori 
Nelle piazze è stato allestito il “tavolo della verità” per far conoscere ai consumatori i prezzi riconosciuti ad agricoltori e allevatori per i principali prodotti acquistati. Presenti anche molti giovani agricoltori preoccupati per il loro futuro. Numerosi i cartelli di protesta alzati dai contadini esasperati: “Il lavoro va pagato”, “Non ci ha fermato il Covid, ci provano gli speculatori”. Ancora, “Il latte delle nostre mucche è la vostra colazione”, “Non possiamo produrre in perdita”, “Agricoltori e consumatori vittime della guerra dei prezzi”. In piazza anche una stalla con pannelli fotovoltaici sul tetto per chiedere di sbloccare i finanziamenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili dall’agricoltura. 
 
Lettera appello a Draghi: “Interventi immediati per difendere agrolimentare ed economia” 
Prandini e il segretario generale Coldiretti Vincenzo Gesmundo hanno pure mandato una lettera appello al premier Mario Draghi. La richiesta è di “interventi immediati per l’agroalimentare made in Italy e per difendere l’economia, il lavoro ed il territorio, contro speculazioni e rincari”. 
 
17 Febbraio  2022