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Non è l’Ucraina, non è Kiev ... 
di Ninni Raimondi
 
Non è l’Ucraina, non è Kiev ... 
 
Non è l’Ucraina, nella foto a corredo,  ma è Belgrado sotto il bombardamento NATO del 1999 durato 81 giorni. 
L'operazione Allied Force (in italiano "Forza Alleata") è stata la campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per oltre due mesi contro la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Miloševic, con l'intento di ricondurre la delegazione serba al tavolo delle trattative, che aveva abbandonato dopo averne accettato le conclusioni politiche, e di contrastare l'operazione di spostamento della popolazione del Kosovo allo scopo di predisporre una sua spartizione tra Serbia e Albania.  
 
Per 81 giorni la NATO ha lanciato sulla Serbia un totale di: 
2300 missili contro 990 obiettivi. 
14.000 bombe sul territorio serbo. 
 
Soltanto nella capitale, Belgrado, sono cadute 212 bombe 
Sono state lanciate anche tra le 10 e 15 tonnellate di uranio impoverito che hanno provocato un grave disastro ambientale e la moltiplicazione di malattie oncologiche soprattutto tra i militari coinvolti, compreso i nostri. 
 
Appena iniziarono le incursioni aeree NATO l'esercito serbo iniziò operazioni volte a ottenere esodi massicci con interi gruppi familiari. 
Durante quei mesi si sviluppò una serie molto intensa di attacchi aerei partiti dall'Italia e da navi nell'Adriatico (in un secondo momento anche dall'Ungheria), contro la presenza militare serba in Kosovo e contro la capacità bellica serba, con una scelta degli obiettivi ad ampio spettro e con interventi "dissuasivi" e intimidatori nei confronti della popolazione allo scopo di esercitare una pressione su Miloševic; tra questi il bombardamento delle centrali elettriche (soprattutto con bombe alla grafite, a effetto "psicologico", che non provocano danni permanenti ma prolungati blackout), e il bombardamento della sede della televisione serba a Belgrado
 
E' stata la prima volta in cui la NATO ha usato la forza militare senza l'approvazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il che ha innescato dibattiti sulla legittimità dell'intervento. 
 
Fissati gli obiettivi, i vertici politici e militari della NATO si optò per una massiccia campagna di bombardamenti aerei a carattere strategico, pur tenendo aperta fino all'ultimo la possibilità di un attacco di terra (truppe erano già presenti con compiti di difesa e controllo in Macedonia e Albania, inoltre ulteriori truppe erano state mobilitate). 
 
In quei due mesi e mezzo di attacchi aerei incessanti la NATO si è presa la vita di un bambino ogni giorno e nessuno ha reso conto per questo… 
 
Le operazioni Nato, in quel caso, si possono suddividere in tre fasi: 
a) una prima fase era volta a togliere alla Serbia ogni capacità di offesa e difesa aerea, tramite il sistematico bombardamento di aeroporti militari, postazioni missilistiche antiaeree e radar. 
b) nella seconda fase gli attacchi si sono rivolti a obiettivi militari generici, con particolare attenzione alle forze serbe presenti nel Kosovo. 
c) la terza fase ha avuto come obiettivo primario quello di colpire bersagli civili e militari nel tentativo di paralizzare il Paese (principali obiettivi i ponti -con alcuni gravi incidenti- e le centrali elettriche, ma anche le telecomunicazioni) obbligando il governo serbo a una resa e spingendo il popolo serbo a fare pressioni sul governo. 
L'andamento delle operazioni e la capacità d'autodifesa serba hanno tuttavia impedito lo svilupparsi in maniera regolare di queste fasi, che si sono sovrapposte lungo tutto il corso della campagna. 
 
L'Italia ha dovuto affrontare costi particolarmente alti.  
Basti pensare che il costo delle sole missioni dell'Aeronautica Militare è stato di 65 miliardi e mezzo di lire (equivalente a quasi 34 milioni di euro), al quale va aggiunto lo schieramento navale che, oltre al Garibaldi con il suo gruppo aereo, includeva anche la fregata Zeffiro. A tutto questo bisogna aggiungere poi lo schieramento logistico in supporto alla NATO. 
 
La pacifica e pacifista Italia, che all'art. 11 della Costituzione repubblicana recita- 
 
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", schierò: 
 
"8-12 Tornado ADV: questi aerei hanno svolto missioni CAP (Combat Air Patrol - pattugliamento aereo) lungo l'Adriatico, operando dalla base aerea di Gioia del Colle. A queste lunghe missioni comprendenti anche più di un rifornimento in volo, si sono alternati entrambi i reparti dotati di Tornado ADV.  
Questi aerei hanno effettuato 256 sortite per complessive 645 ore di volo. 
 
12 F-104S: questi dodici aerei hanno eseguito per lo più missioni di Ground Alert (allerta a terra), anche a causa della limitata autonomia, con prontezza operativa di 15', e più di una volta sono decollati su allarme (Scramble), cosa peraltro documentata da varie fonti. Questi caccia operavano con armamento standard di 1 AIM-9L e un Aspide, o 2 AIM-9L, ritenuti sufficienti. Si ebbe, anche, una missione di combattimento tra MiG-29 e F-104. 
 
6-12 Tornado ECR: probabilmente il fiore all'occhiello dell'Aeronautica Militare Italiana, questi aerei sono fatti per eseguire le missioni SEAD, che in questo conflitto si sono dimostrate fondamentali, anche se la difesa aerea nemica ha mantenuto una buona operatività fino all'ultimo, pur non avendola pressoché sfruttata. Nelle loro missioni impiegano due (più di rado quattro) missili antiradiazione AGM-88 Harm in grado di autodirigersi sul bersaglio.  
I Tornado ECR italiani, che venivano immessi in prima linea proprio in quel periodo, hanno operato dalla loro base tradizionale di Piacenza, condividendola con i Tornado ECR tedeschi. Non è dato sapere quante missioni abbiano effettuato, in quanto il dato conta anche le sortite dei Tornado IDS (anche perché all'epoca ha volato una versione dell'IDS modificata, non essendo ancora pienamente disponibile l'ECR). In totale gli aerei SEAD italiani hanno lanciato 115 missili AGM-88 Harm. 
 
10 Tornado IDS: hanno svolto le tradizionali missioni di supporto aereo ravvicinato (CAS), di interdizione aerea (BAI) e di ricognizione, svolgendo anche missioni "precise" in quanto hanno impiegato anche bombe a guida laser GBU-16 (Mk.83 da 500 kg con kit di guida Paveway II).  
Questi cacciabombardieri hanno totalizzato, insieme alla versione SEAD ben 338 sortite per un totale di 1.285 ore di volo. Tra Tornado IDS ed AMX sono state impiegate ben 517 bombe Mk.82 da 250 kg, e il Tornado ha impiegato anche 79 GBU-16. 
 
12 AMX Ghibli: gli AMX, al loro battesimo del fuoco, hanno lavorato bene, smentendo buona parte delle critiche a loro rivolte, effettuando grosso modo missioni simili a quelle dei Tornado (ma solo di giorno), anche se con armamento più leggero. Il Ghibli, che operava da Amendola, ha effettuato ben 252 sortite per un totale di 667 ore, condividendo col Tornado le 517 Mk.82 sopra descritte, e impiegando anche 39 bombe a guida IR Opher, di fabbricazione israeliana, e con corpo di Mk.83, da 500 kg. 
 
2 B-707T/T: questi aerei convertiti in Tanker (cisterne volanti) hanno operato in lunghe orbite per rifornire in volo i vari pacchetti aerei alleati, sia italiani sia di altre forze NATO. Questi aerei hanno effettuato 87 sortite per 338 ore di volo, erogando circa 1 300 tonnellate di carburante. 
 
4 AV-8B II: Harrier: questi jump jet della Marina Militare Italiana hanno effettuato, a partire dal 13 maggio 1999, trenta sortite per 63 ore di volo, a bordo dell'incrociatore portaeromobili Garibaldi. Hanno impiegato Mk.82, ma anche missili AGM-65 "Maverick", nonché GBU-16, supportati da altri aerei per l'illuminazione laser. Apparentemente hanno svolto un buon lavoro, in comparazione ai "cugini" Harrier Mk.7 della RAF i quali avrebbero deluso. 
 
Adesso tutti i politici italiani, intellettuali e popolo tutto, si stracciano le vesti e piangono disperati per la situazione in Ucraina, sperando in una soluzione di pace inviando, però, missili e armi. 
Tutti, Presidente Draghi in testa, si proclamano pacifisti a oltranza e implacabili giudici contro l'aggressione in Ucraina. 
 
Riusciamo ad avere, o a nutrire, un po' di vergogna? 
Cerco una differenza tra Putin, la NATO e i suoi vari lacché, ma proprio non la trovo!  
 
Che pena! 
 
2 Marzo  2022