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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Il Pd ha le visioni 
di Ninni Raimondi
 
Il Pd ha le visioni. L’immaginaria “propaganda pro Putin” in Rai… 
 
Il Pd denuncia la propaganda Pro Putin. In Rai. Farebbe già ridere così, in effetti. E si dubiterebbe fosse una notizia reale, se non la pubblicasse Il Foglio, come altre testate. 
 
Il Pd immagina la propaganda Pro Putin, e forse pure gli asini che volano 
Insomma, il Pd ha le allucinazioni audiovisive. Diremmo, allucinazioni radiotelevisive italiane, per metterla sull’ “aziendale”. Parliamo del Pd come se fosse una persona e non un partito. E forse in questo caso la semplificazione ci sta. Perché il Nazareno si muove come un soggetto poco stabile, troppo affetto da droghe, che immagina scenari impossibili, paragonabili, chessò, ad asini che volano o all’esistenza di super-eroi dei fumetti. E così quando il giornalista – evidentemente dotato di poteri, secondo gli occhi abbagliati di Letta e compagnia – Marc Innaro, corrispondente Rai a Mosca, si permette addirittura di pensare e affermare, al Tg2, che “basta guardare la cartina geografica per capire che negli ultimi trent’anni chi si è allargato non è stata la Russia, è stata la Nato”. E non pago di ciò, addirittura di aggiungere: “Cosa c’è di strano nell’idea di Ucraina neutrale?”, si scatenano subitio visioni fantastiche, asini, guerrieri volanti. Addirittura nello stesso articolo de Il Foglio da cui traiamo la notizia si parla di “passaggio clamoroso”. 
 
E la miseria, ma cosa avrà detto mai, il signor Innaro. A giudicare dall’enfatizzazione della frase, sembra si stia parlando di inni alla gioia per Vladimir Putin che bombarda tutto l’Occidente, lo conquista e poli lo costringe alla lingua russa, pure pensata, oltre che parlata o scritta. E figuriamoci se il Pd non poteva essere sulla stessa lunghezza d’onda, visto che addirittura si rappresenta il proprio stato d’animo come una “forte irritazione”, una vera e propria dermatite della tranquillità. Tra l’altro Marc Innaro non si è nemmeno contenuto, nella sua folle esposizione di un dato storico come nella folle bestemmia di immaginare un’Ucraina neutrale, perché lo ha detto anche su altre reti Rai. Niente, è necessario reagire a questo scandalo. “Un conto è la sacrosanta libertà di espressione dei giornalisti un altro essere megafono di una parte”. Proprio un megafono, manco una semplicissima riflessione. Vabbè. 
 
I direttori si “accodano” ai pappagalli 
“In un momento in cui la propaganda di Putin agisce pervasivamente (??? ndr) dopo anni di rodaggio, è inammissibile che ci siano spazi di cedimento nel servizio pubblico”, dicono nel mondo immaginario del Pd. Ma finché si tratta del paese dei balocchi del Nazareno, che è lo stesso dove gli omosessuali vengono picchiati e seviziati, dove gli immigrati clandestini sono discriminati, dove gli italiani esercitino chissà quale razzismo verso persone del colore della pelle diverso quando i numeri dicono che accolgono ed elargiscono cittadinanze manco fossero pacchi regalo natalizi, ci può anche stare. Fa un po’ più male che anche i direttori si accodino allo starnazzare. Ma forse in certiambienti è inevitabile. E così anche Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, si aggiunge alle voci di condanna, durante l’intervento di Innaro che viene stigmatizzato in diretta. E d’incanto, anzi d’incubo, il mondo del Pd diviene pure quello reale. 
 
3 Marzo  2022