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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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La mia opinione e non la mando a dire 
di Ninni Raimondi
 
 
La mia opinione e non la mando a dire ... 
 
 
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Pechino sempre più schierata: all’Onu la Cina vota con la Russia 
Pechino è sempre più schierata con Mosca: all’Onu la Cina vota con la Russia. Il Consiglio di sicurezza ha bocciato la risoluzione russa sulla situazione umanitaria in Ucraina. Ma la notizia è che Pechino ha votato con Mosca. Intanto, a un mese dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina, c’è attesa oggi per tre summit: Consiglio Ue, G7 e vertice Nato. 
 
Pechino si schiera con Mosca: all’Onu la Cina vota con la Russia 
La Cina – finora rimasta a guardare, diciamo – si schiera con la Russia all’Onu. La risoluzione elaborata da Mosca sulla situazione umanitaria in Ucraina e bocciata in Consiglio di sicurezza ha infatti ottenuto un unico voto a favore, quello di Pechino, a fronte di 13 astensioni. Pur parlando della situazione umanitaria in Ucraina, il testo non faceva alcun riferimento all’invasione dell’Ucraina da parte Russia e al ruolo di Mosca nella crisi. La Russia “sta cercando di usare il Consiglio per coprire le sue azioni”, ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield. “Alla Russia non interessa il deterioramento delle condizioni umanitarie”, ha aggiunto. 
 
Pechino condanna la decisione dell’Onu di bocciare la risoluzione russa 
Dal canto suo, come riporta l’agenzia russa Tass, Pechino condanna la decisione dell’Onu di bocciare la risoluzione della Russia. “Il fatto che il Consiglio di sicurezza non abbia ottenuto l’approvazione è deplorevole”, ha affermato il rappresentante permanente della Cina all’Onu Zhang Jun. L’ambasciatore ha aggiunto che la Repubblica popolare cinese ha votato a favore della risoluzione perché voleva portare all’attenzione della comunità internazionale “l’importanza della questione umanitaria in Ucraina“. Attualmente è questa la cosa più importante, ha sottolineato Zhang, “dimostrare che ci sia la volontà politica di voler trovare una soluzione politica efficace” della crisi ucraina “attraverso i negoziati il prima possibile”. Anche perché Mosca risponde colpo su colpo anche sul fronte economico alle sanzioni Usa e Ue. 
 
Zelensky invita il mondo a protestare in piazza (e chiede più aerei alla Nato) 
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dal canto suo ha invitato le persone di tutto il mondo a protestare oggi, 24 marzo, a un mese dall’inizio dell’invasione russa. “La guerra della Russia non è solo la guerra contro l’Ucraina. Il suo significato è molto più ampio”, dice Zelensky, pronunciando per la prima volta il suo discorso in inglese. “Venite nelle vostre piazze, nelle vostre strade. Rendetevi visibili e fate in modo che siate ascoltati. La libertà è importante, le persone contano, la pace è importante. L’Ucraina è importante”. 
Il presidente ucraino poi si è rivolto alla Nato e ha chiesto più aerei. “Non ci avete dato la no-fly zone – ha detto – ma potete darci un’arma che possa aiutarci a proteggere il nostro cielo. Darci aerei, mezzi di difesa aerea e così via”. 
 
Stoltenberg: “La Nato non invierà né truppe né aerei in Ucraina” 
Immediata la replica del segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg: “La Nato non invierà né truppe né aerei in Ucraina perché vuole evitare l’escalation del conflitto”. Tuttavia la Nato deciderà oggi di dislocare altri quattro battle group sul fronte Est, in particolare in Bulgaria, Romania, Slovacchia e Ungheria, per fare fronte alla minaccia russa. Inoltre Stoltenberg ha confermato che Zelensky interverrà al vertice Nato di oggi. Mossa che non va esattamente nella direzione di una de-escalation della crisi. 
 
Prosegue l’offensiva russa 
Intanto prosegue l’offensiva russa. Le forze di Mosca hanno distrutto un ponte chiave sul fiume Desna, interrompendo una rotta vitale tra la città settentrionale di Chernihiv e Kiev. Lo riporta la Bbc, che cita funzionari ucraini. Il ponte, ha spiegato il difensore civico ucraino per i diritti umani Lyudmyla Denisov, veniva utilizzato per portare aiuti umanitari alla capitale ed evacuare i civili. Il capo dell’amministrazione regionale, Viacheslav Chaus, ha detto che “gli aiuti saranno comunque in qualche modo consegnati”. 
 
La Marina militare ucraina invece riporta che una grande nave russa è stata distrutta nel porto occupato dai russi di Berdyansk, nel sud-est dell’ Ucraina. In un video che circola sui media ucraini si vede la nave che esplode e la spessa nube di fumo e fiamme. Berdyansk, sul mare di Azov a circa 70 a sud-ovest di Mariupol, è stata occupata dalle truppe russe il 27 febbraio. 
 
 
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La Corea del Nord lancia missile balistico verso il Giappone, in un giorno non casuale 
La Corea del Nord avrebbe testato un nuovo missile balistico intercontinentale (Icbm), lanciandolo verso il mar del Giappone. A riferirlo è il ministero della Difesa nipponico, secondo cui il missile “non identificato” sarebbe caduto a circa 170 chilometri dalle coste della prefettura di Amori, nel Nord-ovest dell’arcipelago giapponese, dunque all’interno della Zona economica esclusiva (Zee). Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha condannato “con forza” il lancio nordcoreano, definendolo “sconsiderato” e “inaccettabile”. 
 
Stando poi a quanto affermato da fonti del ministero della Difesa alla televisione pubblica Nhk, il missile avrebbe raggiunto un’altitudine di seimila chilometri, per questo si pensa che possa trattarsi di un missile balistico intercontinentale. Dello stesso avviso la Corea del Sud, con il presidente Moon Jae-in che ha espresso disappunto e preoccupazione al Consiglio sulla sicurezza nazionale “per la violazione della moratoria autoimposta da Pyongyang” sui test e delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Secondo il Comando di Stato maggiore congiunto di Seul, il test nordcoreano sarebbe il più potente dal 2017. 
 
Missile verso il Giappone, perché proprio adesso  
Come noto la Corea del Nord non è nuova a lanci di missili in direzione del Giappone, ma è possibile che adesso Pyongyang voglia alzare la tensione nel giorno in cui il G7 si riunisce a Bruxelles ed è in corso una riunione della Nato. Non si tratta infatti di un summit qualunque, perché oggi con il presidente Usa Joe Biden ci sarà anche il premier giapponese Fumio Kishida. Una presenza, quella nipponica, in questo senso inconsueta. Kishida ha dichiarato che il Giappone lavorerà con Stati Uniti e Corea del Sud. Di per sé nulla di nuovo, ma secondo i media nipponici in questo caso il primo ministro ha lasciato intendere che Tokyo si prepara a ulteriori sanzioni contro la Corea del Nord dopo il lancio del missile caduto nella Zona economica esclusiva del Giappone. Nel frattempo il capo segretario di gabinetto Hirokazu Matsuno, portavoce del governo nipponico, ha fatto sapere che il Giappone ha protestato contro il lancio nordcoreano attraverso l’ambasciata di Pyongyang a Pechino, condannando la provocazione “nei termini più forti”. 
 
 
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Elezioni Francia, Macron sprofonda nei sondaggi: la Le Pen ora è più vicina 
 
Il prossimo 10 aprile, cioè tra meno di venti giorni, in Francia si terranno le tanto attese elezioni presidenziali. La tornata, cioè, che incoronerà il nuovo capo di Stato della nazione transalpina. Allo stato attuale, il presidente uscente Emmanuel Macron è in vantaggio sui suoi concorrenti, tanto che è ormai scontata la sua presenza al ballottaggio (fissato per il 24 aprile). Tuttavia, la popolarità di Macron è in forte calo: calcolando anche i cinque anni di governo, un risultato stiracchiato al primo turno non sarebbe il miglior biglietto da visita da presentare alla tornata decisiva. Il rischio, insomma, è che il presidente arrivi al ballottaggio un po’ «spompato». 
 
Cosa dicono i sondaggi per le elezioni in Francia 
La caduta di Macron è stata verticale: secondo il sondaggio realizzato da Elabe per Bfm Tv, infatti, in sole due settimane il leader di En Marche ha perso la bellezza di circa 8 punti percentuali. La rilevazione di Elabe ha cioè calcolato che, negli ultimi sette giorni, il presidente uscente è sceso del 3,5% nelle intenzioni di voto dei francesi, dopo che già la settimana precedente aveva accusato un calo del 3%. Numeri non proprio incoraggianti. 
 
Macron più debole, Le Pen più forte 
Ad ogni modo, Macron rimane ancora il primo candidato con il 27,5% delle preferenze. E tuttavia, ora deve cominciare a guardarsi alle spalle: la sua più diretta concorrente, Marine Le Pen, è in crescita, e ha raggiunto il 20% (crescendo di un punto percentuale in una sola settimana). Ad aumentare i giri è stata anche la sinistra di Jean-Luc Mélenchon, che in soli due mesi ha guadagnato 5 punti, attestandosi ora al 15%. Male, invece, gli altri due partiti di destra, con Valérie Pécresse (Républicains) e la mina vagante Éric Zemmour (Réconquete!) che si incagliano al 10% e sembrano ormai fuori dai giochi. Fuori dai radar, infine, il fu Partito socialista, che con la «sindaca» di Parigi Anne Hidalgo si attesta a un miserrimo 2%. 
 
Giochi ancora aperti 
Interessante anche il dato sull’eventuale (e quasi certo) ballottaggio di fine aprile. Sempre stando al sondaggio di Elabe, la distanza tra Macron e la Le Pen si è ulteriormente assottigliata: ad oggi, la leader del Rassemblement National prenderebbe il 44% dei voti (+3,5), mentre Macron perde terreno per attestarsi al 56% delle preferenze. Al secondo turno del 2017, Macron aveva trionfato con il 66,1% dei consensi. Il calo, insomma, è evidente, e la sua vittoria non appare più così scontata come qualche mese fa. In altre parole, la partita per l’Eliseo è ora più aperta che mai. 
 
 
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L’Europa dovrà pagare il gas russo in rubli: cosa comporta la decisione di Putin 
Vladimir Putin ha annunciato che da ora in poi la Russia non accetterà euro e dollari per i pagamenti del gas naturale fornito agli Stati europei. I pagamenti verranno accettati soltanto in rubli. “Non ha senso per noi consegnare le nostre merci nell’Unione europea e negli Stati Uniti e ricevere pagamenti in dollari, euro o altre valute”, ha detto il presidente russo, citato dalla Tass. “Ho deciso di attuare una serie di misure per trasferire il pagamento delle nostre forniture di gas ai paesi ostili in rubli russi”. Misure che, stando a quanto ordinato dallo stesso Putin, dovrebbero essere attuate nel più breve tempo possibile. 
 
Cosa comporta il pagamento in rubli 
La decisione odierna da parte di Putin è atta a rafforzare il rublo, la moneta russa che negli ultimi giorni ha comunque recuperato buona parte delle perdite subite a fine febbraio, nei giorni immediatamente successivi all’invasione dell’Ucraina. Adesso per pagare il gas russo gli acquirenti europei saranno costretti a cambiare dollari, euro o sterline in rubli. Per fare un esempio, ad oggi un dollaro viene scambiato con 102 rubli. Prima dell’attacco all’Ucraina con 84 rubli. Due gli effetti più rilevanti, per quanto riguarda anche l’Italia, dell’annuncio del presidente di Putin: il cambio tra euro e rublo è subito passato da 112 a 107, attestandosi poi a 108,50. Mentre il prezzo del petrolio è salito immediatamente: Wti ha toccato il massimo di giornata a 113,17 dollari al barile, il Brent è a 119,79 dollari, segnando un +3,9%. 
 
Forniture di gas russo garantite 
Al contempo, stando sempre a quanto riportato dall’agenzia Tass, il presidente russo conferma che Mosca continuerà a fornire gas in base ai volumi e ai prezzi previsti dai contratti stipulati. Putin precisa però che il congelamento degli asset effettuato tramite le sanzioni introdotte alla Russia, ha di fatto distrutto la fiducia di Mosca. 
 
Le nazioni europee versano ogni giorno un totale di circa un miliardo di dollari nelle casse russe per l’acquisto di gas e petrolio. Il 26 gennaio scorso proprio Putin, durante una videochiamata con diverse importanti aziende italiane, rassicurò sulla fornitura del gas russo. “Vorrei sottolineare che consideriamo l’Italia come uno dei principali partner economici. Il vostro Paese è al terzo posto tra gli Stati della Ue in termini di scambi commerciali con la Russia”. Un mese dopo la situazione è precipitata con l’attacco all’Ucraina, ma la Russia non ha mai smesso di consegnare il suo gas naturale all’Europa. D’altronde non interrompere le forniture è nell’interesse sia dell’acquirente che del venditore. 
 
 
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A Bruxelles vertice G7, Nato, Consiglio Ue: probabili nuove sanzioni a Mosca 
G7, Nato ed Ue a Bruxelles. E si parla di possibili nuove sanzioni per la Russia, come riportato da Tgcom24. 
 
G7, Nato, Consiglio Ue: il mix rafforzato contro Mosca 
Prima la rinunione del G7, poi la Nato e il Consiglio Ue. Fino a venerdì i temi caldi saranno ovviamente quelli rivolti alla Russia. Come già abbiamo anticipato nella giornata di ieri, la Nato da par suo è pronta a dispiegare quattro gruppi tattici aggiuntivi in altri Paesi (Slovacchia, Romania, Bulgaria e Ungheria), mentre il Consiglio dell’Ue si concentrerà sui sostegni umanitari. Della guerra si parlerà anche alla riunione dei cosiddetti “sette grandi”. Confermata la presenza del presidente americano Joe Biden, volato quest’oggi a Bruxelles. 
Molto importante la riunione del Consiglio europeo, che recepirà e si allaccerà agli altri due vertici presieduti dal leader della Casa Bianca. Ovviamente, sarà presente il presidente del Consiglio Mario Draghi. 
 
Biden annuncia nuove sanzioni? 
Il presidente statunitense sarebbe pronto ad annunciare nuove sanzioni. Almeno ciò è quanto anticipato dal capo della sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan. Biden vorrebbe “nuove sanzioni su figure politiche, oligarchi ed entità russe”. Atti che dovrebbero includere anche misure contro oltre 300 membri della Duma, ovvero la Camera bassa del Parlamento russo. L’obiettivo pare essere ormai chiarissimo: aumentare ogni settimana il rischio di un golpe contro Putin. 
 
Per quanto riguarda gli aiuti umanitari in discussione al Consiglio Ue, si penserà di aumentare il sostegno a Kiev, come scritto dal presidente Charles Michel, che ha rilanciato le accuse contro Mosca: “”Con il progredire della guerra la Russia attacca sempre più la popolazione civile e prende di mira ospedali, scuole e rifugi. Questi crimini di guerra devono cessare immediatamente. I responsabili e i loro complici saranno tenuti a rispondere in base al diritto internazionale”. 
 
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Per oggi è tutto 
 
24 Marzo  2022