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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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La Cina bacchetta Biden 
di Ninni Raimondi
 
La Cina bacchetta Biden: “Non intensificare conflitti, serve dialogo” 
 
La guerra è drammaticamente sul campo, la pace dovrebbe maturare sul tavolo diplomatico. Usiamo, in quest’ultimo caso, un doveroso condizionale perché finora nulla di sostanziale è emerso dalla trattive. Nessun passo avanti concreto, per quanto da tutti auspicato. Chi di certo non sta contribuendo alla distensione è il presidente degli Stati Uniti, intento a sciorinare accuse e insulti che finiscono soltanto per esacerbare gli animi. Così, alla vigilia del nuovo round di negoziati tra Ucraina e Russia, in programma domattina a Istanbul, a far notare la necessità del dialogo è uno degli attori più in disparte eppure potenzialmente determinante: la Cina. 
 
La Cina tira le orecchie a Biden: “Serve il dialogo” 
Pechino, dopo le incaute sparate di Biden – subito rettificate da Blinken e dalla stessa Casa Bianca – si è rivolta al presidente Usa invitandolo a “non intensificare i conflitti“. E’ quanto affermato dal portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, senza menzionare direttamente Biden. “Quello che voglio sottolineare è che il dialogo e i negoziati sono l’unico modo corretto per risolvere la questione ucraina”, ha dichiarato Wenbin, proprio in risposta a una richiesta di commento sulle parole del leader americano. “Ciò che tutte le parti devono fare urgentemente, ora, è alleviare la situazione, promuovere i colloqui e porre fine alla guerra, piuttosto che intensificare i conflitti”, precisa il portavoce del ministero cinese. Dalla Cina quindi non arriva soltanto di una frecciata all’inquilino della Casa Bianca, ma una chiara presa di posizione: il conflitto deve finire. A tal fine Pechino chiede a tutti di “svolgere un ruolo costruttivo” sulle questioni riguardanti la stabilità europea e mondiale, per giungere a un accordo di pace. 
 
L’ambasciatore ucraino: “Italia tra i garanti della sicurezza” 
Intanto, l’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk, fa sapere che il governo di Kiev vorrebbe anche l’Italia tra i garanti della sicurezza. “Il nostro presidente ha lanciato l’iniziativa U24, United for peace, per creare un gruppo di Paesi capace di dare una risposta entro 24 ore in caso di aggressione. Secondo il nostro presidente –  ha dichiarato l’ambasciatore ucraino – di questo gruppo dovrebbero far parte i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, il Canada, la Turchia e anche l’Italia. Sono contento di vedere l’Italia in questo elenco”. 
 
28 Marzo  2022