Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. 
 
Nessuno tocchi Caino e Casapound 
di Ninni Raimondi
 
Nessuno tocchi Caino e Casapound: l’asse insolito contro i drammi delle carceri 
 
Venerdì, alla sede di Via Napoleone III, l’incontro tra Nessuno tocchi Caino e Casapound sul tema delle carceri. Il “dramma civile e sociale”, come emerge dalla conferenza e come riportato da Adnkronos. 
 
Gli attacchi a Nessuno tocchi Caino 
Lo hanno definito “un asse inaspettato”, e gli esponenti di Nessuno tocchi Caino hanno subito durissimi attacchi soltanto per aver organizzato l’incontro con i “terribili fascisti” di CasaPound Italia. Presidente, segretario e tesoriere dell’organizzazione, ovvero Rita Bernardini, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, hanno dialogato francamente con l’avvocato veronese Roberto Bussinello e il caporedattore del Primato nazionale Valerio Benedetti. 
 
Un evento molto partecipato e trasmesso anche sull’emittente Radio Radicale. Bernardini ha espresso parole molto positive nei riguardi del progetto: “Ci sono cose che possiamo fare insieme” è il punto di partenza. Ma anche di coraggio, vista la reazione di molti alla scelta dell’organizzazione: “Non nego di aver ricevuto anche insulti quando ho postato la locandina di questo evento. E mi sorprende che ci siano anche elementi radicali tra chi ha reagito così. Evidentemente hanno dimenticato la lezione di Pannella, di quel suo faccia a faccia con Almirante che fu un momento alto del dibattito politico, e hanno dimenticato anche che qui è venuto il nostro Massimo Bordin a parlare di Radio Radicale. Con Casapound ho fatto qualche anno fa un’ispezione nel carcere di Viterbo, ne venne fuori un ottimo lavoro. Il mio invito è dunque a fare un tratto di strada insieme. E magari a confrontarci anche su altri temi: un dibattito su proibizionismo e antiproibizionismo, ad esempio, potrebbe essere molto interessante”. 
 
Per Sergio D’Elia è “l’incontro con l’altro” ad essere la “cifra” di Nessuno tocchi Caino. E riferendosi a Casapound ha aggiunto: “Nell’immaginario collettivo questa è la tana di Caino, ma l’umanità di Caino va tutelata perché la tutela di chi è altro da noi è creativa. Ci dicono che dovremmo andare piuttosto nelle sezioni del Pd, degli altri partiti… e noi ci andiamo, ma ci stanno ancora?”. 
 
L’asse possibile con Casapound e la lotta al panpenalismo 
D’Elia afferma che l’asse con Casapound è possibile perché “qualsiasi proposta di ‘riduzione del danno’ va appoggiata”. Non solo, si afferma che è proprio sul “superamento dell’istituzione carcere” di cui ha parlato l’avvocato Bussinello, che si è trovato un iniziale punto di contatto. E qui interviene ancora Bernardini: “Nella Costituzione non viene mai citata la parola carcere, nell’articolo 27 si parla piuttosto di pene al plurale. Oltre il 70% di chi esce torna a delinquere mentre per chi accede alle pene alternative il tasso di recidiva è al 5%”. 
 
Infine, buona sintonia sul tema del cosiddetto “panpenalismo”, ovvero “l’introduzione bulimica di reati nell’ordinamento italiano”. Secondo Elisabetta Zamparutti il diritto penale venga sempre “usato per governare qualsiasi problema sociale”. Un atteggiamento ormai quasi aprioristico.  Secondo uno studio, citato da Bernardini in Italia sono “35mila le fattispecie di reato e 150mila le leggi“. Numeri esagerati, che e “non esistono in nessun altro paese europeo” e che rendono difficile anche al cittadino la vita quotidiana. 
 
29 Marzo  2022