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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Ecco il “dolce” piano del governo: tagli a luce e gas 
di Ninni Raimondi
 
Ecco il “dolce” piano del governo: tagli a luce e gas. E un bel coprifuoco. Diteci ora che le sanzioni funzionano 
 
 
Tagli a luce e gas, il dolce piano del governo è pronto, ma il racconto non cambierà, continueranno a dirci che le sanzioni contro la Russia funzionano. Lo ripeteranno a pappagallo in omnia media, come tristi ventriloqui del verbo unico, con la spocchia da stregoni che ne sanno. Con i più spaventati ricorreranno alle risposte da Sapientino, perché in fondo per chi vive in panciolle siamo di fronte a un gioco per fanciulli, mica a una drammatica realtà. E poi ci diranno che la situazione è tutto sommato sotto controllo e che al massimo dovremmo fare qualche piccolo sacrificio per impedire a Putin di vincere la guerra. Piccoli sacrifici traducibili in: meno riscaldamento, meno luce, meno consumi. In estrema sintesi: più gelo e buio, per un inverno da brividi. 
 
Tagli a luce e gas, come caramelle zuccherate 
Letta così sembra una profezia nefasta da uccelli del malaugurio, non fosse che il governo Draghi è orientato davvero ad attuare questo mirabolante “piano di emergenza“. Lo chiamano già così, pirandellianamente appare più dolce di una caramella, pillole amare da gustare come chicchi zuccherati. Il tutto verrà dunque ben dosato, a tappe, un piccolo sacrificio alla volta. E soltanto se la Russia dovesse tagliarci il gas del tutto eh. Al momento ce ne ha tagliato “appena” un terzo. 
 
L’esecutivo dei migliori sta approntando il piano con calma, ha previsto proprio tutto, anche la “campagna di sensibilizzazione”. La chiamano così, anche questo è un evergreen per addolcire la propaganda martellante finalizzata a persuaderci della bontà dell’intervento drastico. A pagare, neanche a dirlo, saranno ovviamente le famiglie italiane. 
 
Il piano del governo per lasciarsi al freddo e al buio 
Nel “piano casa” si ipotizza di abbassare di due gradi la temperature di riscaldamento e climatizzatori. Si prevede poi la riduzione dell’orario di accensione e pure un bel coprifuoco (ah, vecchia spugna di un coprifuoco) in questo caso non per evitare i contagi da Covid. Quello è (forse) acqua passata, siamo di fronte a un salto di qualità (errata corrige: salto di quantità) delle restrizioni: il coprifuoco la sera sarà per l’illuminazione. Dal micro al macro, dal “piano casa” si passa infatti al “piano città”: riduzione dell’illuminazione pubblica fino al 40%. In sintesi: accensione di un lampione su due di notte. Ventilate pure misure ancora più radicali: uffici pubblici chiusi in anticipo, alle 17,30, serrande dei negozi abbassate alle 19 e coprifuoco per i locali alle 23. 
 
E ancora, un chicco alla volta, caramella dopo caramella, toccherà pure alle imprese ridurre i consumi produttivi.  
In modo selettivo, sia chiaro, verranno inizialmente coinvolti soltanto i così definiti “interrompibili del gas” e gli “interrompibili dell’elettricità”.  
Vi sembrano supercazzole terminologiche per scenari inquietanti?  
 
Ma no, le sanzioni contro la Russia funzionano, è solo questione di piccoli sacrifici.  
E grandi brividi. 
 
14 Luglio  2022