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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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La tragedia dei pensionati 
di Ninni Raimondi
 
La tragedia dei pensionati: il 32% vive con meno di mille euro al mese 
 
 
In Italia i pensionati se la passano abbastanza male, a dispetto di un passato decisamente più solido in termini di garanzie e di assistenza. Lo rende noto l’Ansa. 
 
Italia, pensionati sempre più poveri 
Il XXI Rapporto annuale Inps parla chiaro e, purtroppo, amaro. Nel corso della presentazione avvenuta a Montecitorio, il presidente Pasquale Tridico ha illustrato i dati del 2021, secondo i quali i pensionati con redditi inferiori ai 1.000 euro al mese sono stati il 32% del totale, per un numero che si aggira intorno ai 5 milioni e 120mila persone. La percentuale di pensionati con reddito inferiore a 12mila euro annui è pari al 40%, considerando gli importi delle prestazioni al lordo. Ancora più inquietante è il calcolo dei contributi versati: in 30 anni e con un salario di 9 euro all’ora, un lavoratore può percepire, a 65 anni, una misera pensione di 750 euro. Che è, per intenderci, quello che percepirà gran parte dei lavoratori nati tra il 1965 e il 1980. Davanti al ministro del Lavoro Andrea Orlando, al vicepresidente della Camera, Ettore Rosato e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Tridico ha evidenziato anche quanto le donne percepiscano solo il 44% dei redditi pensionistici. 
 
Il peso dell’inflazione 
Il vero e proprio boom dell’inflazione nel 2022 potrebbe avere un effetto notevole sulla spesa per le pensioni nel 2023, per un valore di circa 24 miliardi. I tecnici dell’Inps lo spiegano sempre nel contesto della presentazione del Rapporto, aggiungendo che sulla base dei dati gennaio 2020 il disavanzo dell’Istituto potrebbe arrivare a 92 miliardi nel 2029. Hanno poi aggiunto che “non esiste un problema di sostenibilità ma c’è un warning. Ci vuole crescita economica e produttività per un sistema in equilibrio”. 
 
E “sistema in equilibrio” significa ovviamente anche rilanciare la natalità: senza nuove generazioni e con sempre meno cittadini lavoratori attivi, il costo del sistema pensionistico è destinato a diventare sempre più complicato. A concordare con questa impostazione è il vicepresidente della Camera e presidente di Italia Viva Ettore Rosato, che ha dichiarato quanto sia “importante mantenere in equilibrio la spesa soprattutto in considerazione delle prestazioni che dovranno essere erogate alle prossime generazioni, per assicurare ai nostri figli e nipoti, che oggi contribuiscono al sistema, di ricevere un domani adeguate prestazioni previdenziali in considerazione dei contributi che stanno versando”. 
14 Luglio  2022