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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Quando Monza diventa sinonimo di sfortuna 
di Ninni Raimondi
 
                                                     
Monza? Ma per carità, una disgrazia dietro l'altra 
Anche la squadra di calcio di Berlusconi, il Monza appunto, sembra un colabrodo, ultima in classifica e non ne ha vinta una che è una, subendo una valanga di goal! 
 
Un suggerimento per i monzesi: 
Fatevi fare un esorcismo!
                  
 
 
GP ITALIA 2022 - ANALISI STRATEGIE:  
CACCIA APERTA ALLE RESPONSABILITÀ FERRARI, RIEMERSO UN PROBLEMA 
 
In Italia è arrivata la terza vittoria consecutiva per Verstappen all’interno del triple-header che ha segnato la ripresa della Formula1 dopo la sosta. L’olandese ha inanellato una serie impressionante di successi che gli fornisce l’opportunità di potersi laureare campione del mondo già dalla prossima gara a Singapore (30 settembre - 2 ottobre): riceverà l’iride se riuscirà a guadagnare almeno 14 punti in più di Leclerc. 
La Ferrari ci ha provato ad arrestare la sua corsa a Monza. Ha anche tentato una strada diversa per incrementare le proprie chance, ma purtroppo le cose non vanno come sperato… Stavolta prendersela con il muretto non serve. Sono altri i problemi che hanno portato alla sconfitta di Leclerc. Scopriamo insieme quali. Prima però, come di consueto, diamo uno sguardo alla disamina fatta dal costruttore di pneumatici che a Monza, nel weekend, ha festeggiato il suo 150° anniversario. 
 
Analisi Pirelli 
Max Verstappen su Red Bull ha impiegato 12 giri per passare dalla settima alla prima posizione. Charles Leclerc invece, su Ferrari, è scattato dalla pole e ha deciso di fermarsi ai box in occasione di una Virtual Safety Car. I primi due al traguardo sono stati tra i cinque piloti a partire sulle Soft, mentre gli altri 15 hanno optato per le Medium. Verstappen ha effettuato la sua unica sosta al 25° giro, sottolineando il basso degrado delle morbide, per tornare in pista in seconda posizione con le Medie e prendere nuovamente il comando quando Leclerc ha effettuato la sua seconda sosta. La Safety Car nel finale ha innescato un'altra serie di soste, che però non ha modificato la classifica generale. La gara si è conclusa alle spalle della Safety Car. 
Il vicepresidente esecutivo della Pirelli ha così parlato al termine delle celebrazioni del 150° anniversario dell’azienda: “Siamo orgogliosi del ruolo di rilievo nella celebrazione della tecnologia e della competenza automobilistica italiana che abbiamo avuto nel nostro gran premio di casa, proprio in occasione del centenario di Monza e dei 150 anni Pirelli. Produciamo pneumatici tecnologicamente all’avanguardia per il motorsport, delle specifiche utilizzate in quasi 250 campionati sportivi”. 
 
“Oltre a ciò sosteniamo però anche la cultura e promuoviamo l’arte, in particolare attraverso le attività di Pirelli HangarBicocca”, ha detto Marco Tronchetti Provera.  
“Pirelli ha quindi voluto celebrare questa speciale occasione con un trofeo esclusivo, in grado di garantire un legame significativo con il più alto livello del motorsport mondiale. Ringrazio Patrick Tuttofuoco e Pirelli HangarBicocca per averlo reso possibile”
 
Tutte le strategie di gara 
La gara italiana si sarebbe conclusa molto probabilmente attraverso una strategia a una sosta se solo non fosse intervenuta la Safety Car nel finale a rimescolare le carte. Nel GP di Monza abbiamo visto 9 differenti tipi di tattiche per un totale di 28 pit stop. 
La strategia più usata è stata quella che ha coinvolto tutti e tre i tipi di mescola: Medium-Hard-Soft con Perez, Tsunoda, Latifi e Magnussen gli utilizzatori. Segue la Medium-Soft, adottata da Hamilton, Schumacher e Bottas; la Medium-Soft-Soft scelta da Sainz e Norris; poi la Medium-Hard di Zhou e Gasly. 
 
GP Italia 2022, Pirelli 
Verstappen vince la gara puntando ad una tattica Soft-Medium-Soft sfruttando la Safety Car per un ulteriore sosta nel finale; Soft-Medium-Soft-Soft per Leclerc; Soft-Medium pe Nyck De Vries (finito a punti al debutto con la Williams); Soft-Hard per Ocon; e la Soft-Hard-Soft di Russell. 
 
Caccia aperta a Maranello 
I cacciatori italiani sapranno che settembre segna l’apertura della stagione venatoria. Sebbene la data sia fissata per domenica 19 settembre (giorno che varia poi a seconda della località), a Maranello, almeno per i fan, la caccia alle responsabilità è già iniziata. La vittoria di Verstappen a Monza sembra essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Leclerc è arrivato secondo nonostante fosse riuscito a conquistare una brillante pole position al sabato. I tifosi cercano il colpevole, ma stavolta il muretto non c’entra. La strategia non ha influito sul risultato finale della gara, almeno ieri. Scopriamo perché. 
 
La Ferrari perde anche a Monza: il muretto non ha colpe 
Quando le cose vanno bene sono tutti bravi, mentre al contrario, quando vanno male si innesca un meccanismo brutto e a volte anche malsano che deve portare poi per forza di cose all’individuazione di un colpevole. Ieri, tutti i tifosi avrebbero voluto vedere vincere Leclerc, ma bastano pochi giri per comprendere che non sarebbe stato possibile: 5 tornate e Verstappen, partito 7° è già secondo alle spalle di Charles. 
Il degrado delle mescole Soft, scelte da entrambi per la partenza, comincia a farsi più marcato sulla Ferrari N.16, così quando subentra la Virtual Safety Car al 12° giro, alla Ferrari appare abbastanza chiaro cosa fare. Giusto fermarsi e provare qualcosa di diverso rispetto a Verstappen, che aveva ricevuto l’ordine dal team di fare l’esatto opposto di Leclerc (un ordine che non lascia spazio a interpretazioni: la superiorità Red bull è così marcata che qualunque strada la Ferrari avesse scelto, Max avrebbe vinto comunque). 
 
GP Italia 2022, Ferrari, Leclerc 
Al rientro in pista infatti, Leclerc nonostante le gomme Medie nuove, il gap prestazionale tra lui e l’avversario della Red Bull si attesta nell’ordine di qualche decimo (in rari casi si raggiunge il mezzo secondo). Un passo che permette a Verstappen di fare la propria corsa e di allungare lo stint sulle Soft fino al 26° passaggio (il più longevo). In molti recriminano alla Ferrari di aver sbagliato ad effettuare la sosta durante il periodo di Virtual, ma per Charles sarebbe stato impossibile comunque resistere agli attacchi di Max. Se avesse proseguito, con le gomme già in crisi, sarebbe stato costretto a rientrare comunque da lì a poco. 
Verstappen, intenzionato a fare esattamente il contrario di Leclerc, a quel punto avrebbe già effettuato la sosta al 12° giro e forte del passo che avrebbe avuto con gomme nuove avrebbe brillantemente superato la Ferrari con un potente undercut. L’unica cosa che la Ferrari può recriminare è il fatto di non aver potuto sfruttare la VSC per ridurre il tempo della sosta (viene esposta la bandiera verde proprio mentre Charles sta effettuando il pit stop). Dimezzare il tempo perso non sarebbe stato garanzia di successo, ma quantomeno avrebbe messo un po’ più sotto pressione la Red Bull costretta a recuperare un gap più consistente nei suoi confronti. 
 
Per questo dico che il muretto non ha colpe. Nemmeno nella decisione di cambiare le mescole alle spalle della Safety Car nel finale. Nessuno poteva sapere che la gara non sarebbe ripresa e, scottati dall’esperienza vissuta da Hamilton in Olanda, era giusto rientrare a montare gomme Soft come Max e giocarsela ad armi pari. Purtroppo la gara non riprenderà più e questo impedirà ai tifosi di godersi quelli che sicuramente sarebbero stati degli ultimi giri davvero entusiasmanti, ma in questo caso il regolamento (come affermato dalla FIA, leggi qui) è stato rispettato alla lettera ed è giusto così. Un errore non esporre la bandiera rossa? Un errore non dare la possibilità ai piloti di giocarsi le posizioni nel finale? Sì, ma non così grave come quelli a cui abbiamo assistito in passato. Giusto voler vedere dello spettacolo, ma se non ci sono le condizioni non si deve per forza fare in modo di ricrearsele. 
 
Le responsabilità Ferrari: la gestione delle gomme è un grande problema 
Detto questo non vogliamo certo assolvere il team del Cavallino. Anche se il muretto ha preso le corrette decisioni con Sainz (autore di una grande rimonta dalla 18° posizione che lo ha visto concludere al 4° posto) ed è stato anche bravo a prendere l’iniziativa con Leclerc, è chiaro che Verstappen abbia un vantaggio sulla Ferrari. Qualsiasi via strategica il team di Maranello avesse scelto, Max avrebbe vinto comunque. Il vero problema sta nelle gomme, nella loro comprensione. Niente di nuovo per la Ferrari, ma a Monza è riemerso forte e chiaro. Il deficit patito nei confronti della Red Bull è stato evidente. 
 
GP Italia 2022, Ferrari, Leclerc 
Charles è rientrato ai box al 12° giro perché le Soft stavano mostrando un degrado più marcato rispetto al set di Verstappen. Max invece dal canto suo, restando fuori, non solo ha mostrato di poter rispondere ai tempi di Leclerc con mescole usate, ma anche di poterle gestire fino al 26° passaggio mostrando la bontà del proprio pacchetto. 
La verità è che la Ferrari non ha ancora ben compreso come gestire le gomme al meglio e questo è uno dei suoi più grandi punti di debolezza. Riuscire a mantenere nella giusta finestra di temperatura i compound e gestirne l’usura fa una grande differenza con le nuove specifiche Pirelli e finché la Ferrari avrà di questi problemi sarà complicato tornare a sfidare Red Bull per la vittoria. Verstappen al contrario è veloce in tutte le condizioni. Freddo, caldo, asciutto o bagnato, la RB18 è stata sempre competitiva. 
 
La Ferrari può e deve migliorare.  
I tifosi cominciano a stancarsi della situazione, serve una scossa e a.Monza ha dato il colpo di grazia. Che il team abbia fatto un passo indietro rispetto ad inizio anno è un dato di fatto. È caccia ai responsabili, ma attenzione, bisogna ricercarli nel luogo giusto. Sparare a zero non è sempre la soluzione migliore. 
 
12 Settembre  2022