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Caro Mentana, non esiste alcuna “vocazione maggioritaria” del Pd 
di Ninni Raimondi
 
Caro Mentana, non esiste alcuna “vocazione maggioritaria” del Pd 
 
Enrico Mentana rilancia la leggenda del Pd a “vocazione maggioritaria” ma meravigliandosi della sua possibile fine. Lo fa, scoprendo tanto per cambiare l’acqua calda, con un post sul suo profilo Facebook. 
 
Più che “vocazione” chiamiamola “speranza maggioritaria” 
Incredibile, scandaloso, impensabile. Il Pd è passato da una “vocazione maggioritaria” al rischio scioglimento. Come è possibile, dice il direttorissimo, un salto così enorme dalle stelle alle stalle. Di seguito il testo illuminante del giornalista più amato dai giovani globalisti progressisti mondiali, pronti a prendere per oro colato ogni scemenza che esca dalla sua bocca o che venga scritta e pubblicata: “1 È impressionante quanto fosse nota la crisi del Pd! Ne discutono con analisi spietate esperti, analisti, intellettuali di area e gli stessi dirigenti, indicando ciascuno una diversa malattia, conclamata da tempo. Ma allora perché ne parlate solo adesso? 
2 Come è possibile passare nell’arco di due lustri dalla vocazione maggioritaria del Pd neonato al rischio di dissoluzione o di doppia vocazione gregaria (morire renziani o contiani?)” 
 
Mentana sogno Pd maggioritario 
Caro Mentana, il Pd è sempre stato (e sempre sarà) una minoranza in questa Nazione 
I risultati parlano chiaro. Il Pd, come qualsiasi suo progenitore, non è mai stato un partito di maggioranza né tantomeno lo è mai stata la coalizione di centrosinistra. Si tratta semplicemente di una minoranza – indubbiamente potentissima, radicata, in grado di decidere vita, morte e miracoli della Nazione – la cui capacità di governare senza vincere le elezioni è ormai sotto gli occhi di tutti, tranne i più invasati che avranno letto addirittura con interesse la suddetta “scoperta” del direttorissimo, che si meraviglia di come sia possibile che al Nazareno siano passati dalle già citate stelle alle stalle.  
 
Peccato che le stelle non ci siano mai state, eccezion fatta per il 40% ottenuto per miracolo alle elezioni europee durante la segreteria di Matteo Renzi, che non a caso aveva progetti ambiziosi di profonda modifica del partito stesso. Per il resto, caro direttore, si tranquillizzi: il Pd ha solo speranze maggioritarie, di vocazioni proprio non se ne sono mai viste. A dispetto delle sue speranze e di quegli automi che dicono sì con la testa sotto qualsiasi pensiero lei esprima. 
 
4 Ottobre  2022