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Per il Fondo monetario internazionale cresce (quasi) solo il Regno Unito, ennesimo successo Brexit 
di Ninni Raimondi
 
Per il Fondo monetario internazionale cresce (quasi) solo il Regno Unito, ennesimo successo Brexit 
 
La situazione economica e sociale sta ovviamente ponendo in seria difficoltà tutte le nazioni globali, in particolar modo quelle europee, alle prese con la carenza di gas ed idrocarburi ed una forte spinta inflazionistica. Il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso le stime di crescita o, nel nostro caso, di recessione previste per il 2023, anno in cui il peso della crisi diventerà preponderante sull’economia, annotando una complessiva discesa dell’economia, della produzione e dell’occupazione nella larga parte degli stati occidentali. Stando agli annunci dell’FMI, tuttavia, l’unica nazione europea che sembrerebbe dover resistere è il Regno Unito, per cui è addirittura prevista una crescita produttiva ed economica nel prossimo anno. 
 
Il Regno Unito resiste grazie alla Brexit 
La politica lungimirante approvata dal Regno Unito, che ha portato all’attuazione della Brexit, ha permesso delle garanzie che favoriscono la capacità e l’agilità di impresa ed investimenti. Chi ha spudoratamente attaccato figure come quella di Boris Johnson ieri ed oggi fa lo stesso con la premier Liz Truss, dovrà necessariamente ricredersi: al netto delle considerazioni positive o negative che si possono avanzare sui singoli governi UK, resta da riconoscere la bravura dei vertici di Downing Street di districarsi attraverso le difficoltà economiche e politiche principali nazionali, mantenendo dei caposaldi fermi che giovano a lungo termine. 
 
Smentita la narrazione mainstream 
Nonostante la frattura politica relativa ai rapporti futuri tra Inghilterra e Scozia, così come il dossier del protocollo irlandese destinato nel prossimo futuro ad esplodere, l’UK riesce ad unirsi dinanzi a dei principi di gestione della società e della politica. Una qualità utile che i dati riconoscono ed attestano anche nei momenti maggiormente complessi di crisi, smentendo la narrazione mainstream eurolirica che presentava la Gran Bretagna come una nazione destinata a fallire dopo l’uscita dall’Unione Europea. 
 
15 Ottobre  2022