Interni
Esteri
Cultura
Parolatio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. 
 
Altro arresto per il foreign fighter marocchino dell’Isis: “Torturava con scariche elettriche” 
di Ninni Raimondi
 
Altro arresto per il foreign fighter marocchino dell’Isis: “Torturava con scariche elettriche” 
 
Nuovo arresto per il 28enne foreign fighter marocchino dell’Isis Samir Bougana. La Polizia di Stato di Brescia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti per «sequestro di persona e lesioni personali, aggravati dall’avere adoperato sevizie e agito con crudeltà nonché dalla finalità di terrorismo e dell’odio razziale». Una vita di terrorismo, torture e sevizie nel nome di quello Stato islamico da cui poi aveva tentato di fuggire perché, cuor di leone, «aveva paura delle bombe». 
 
Il foreign fighter marocchino di nuovo in manette 
Di famiglia originaria del Marocco, Bougana è nato a Gavardo, provincia di Brescia, che ha lasciato nel 2010 per trasferirsi in Germania; nel 2015 parte per la Siria unendosi, come foreign fighter, ai tagliagole dell’Isis, con una donna poi diventata sua moglie. Il fulgido esempio della fallita integrazione dei cosiddetti «italiani di seconda generazione». La radicalizzazione per Samir è iniziata a 19 anni. «Navigando su Internet vedevo donne e bimbi uccisi e ho iniziato a sentirmi coinvolto. Nel 2013 ho visto partire in tanti così mi sono deciso anche io». 
 
Il primo arresto 
La fine della sua «avventura» da foreign fighter finisce nel 2019, quando le Unità di protezione popolare curde lo arrestano mentre sta cercando di scappare in Turchia. Detenuto a Kobane, viene prelevato da funzionari della Digos di Brescia e della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, al termine di una operazione condotta in stretto raccordo con Aise, Fbi e Autorità siriane e arrestato per partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo. Dopo la condanna a 4 anni di reclusione nel 2020 (sentenza confermata in Appello), emergono nuovi elementi che spingono le autorità a investigare ulteriormente: si parla di torture e sevizie nei confronti di almeno due persone, tra cui un adolescente, che si erano rifiutate di arruolarsi nelle schiere dell’Isis e che attualmente sono rifugiate in Germania. 
 
Torture e sevizie 
Cruciale, in particolar modo, la testimonianza di una delle vittime delle torture — un curdo della minoranza Yazidica che si opponeva alla conversione all’islam — che a Dusseldorf ha mostrato le cicatrici delle sevizie subite mediante la somministrazione di scariche elettriche. Bougana, «coraggioso» foreign fighter fuggiasco, era pure un torturatore dell’Isis. 
 
Ora pagherà anche per questo. 
 
12 Novembre  2022