Le lacrime (di coccodrillo) di Soumahoro
Aboubakar Soumahoro risponde in lacrime alle accuse che vedono coinvolte le due cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera.
I guai delle coop di famiglia
Eletto fra le fila di Allenza Verdi e Sinistra nonostante avesse perso a sorpresa il collegio uninominale di Modena, l’ex sindacalista di origini ivoriane Aboubakar Soumahoro è finito al centro delle polemiche per alcuni scandali riguardanti le cooperative di famiglia. Nonostante non sia per ora indagato personalmente, le accuse a carico di Karibu e Consorzio Aid – ovvero le cooperative attive nell’ambito dell’accoglienza di cui sono socie la moglie e la suocera di Soumahoro – sono di quelle pesanti: sfruttamento di minori e stipendi non pagati.
Lo sfogo di Soumahoro
Il deputato ha subito un forte contraccolpo a livello di immagine. Un tracollo che, a vedere quanto postato dallo stesso Soumahoro, sarebbe anche emotivo. Infatti, l’ex sindacalista ha pubblicato sui propri social uno sfogo in lacrime in cui accusa:
«Voi mi volete vedere morto». E aggiunge: «Pensate di seppellirmi, ma non mi seppellirete. Sono giorni che non dormo. Io non lotto solo per Aboubakar, non ho mai lottato solo per Aboubakar, lotto per le persone che voi avete abbandonato».
Insomma, Soumahoro sembra volersi giocare la carta della “vittima” contro un non meglio precisato “voi”. Il registro, però, cambia gradualmente e dal pianto si passa alla rabbia:
«Voi mi disprezzate, mi odiate, ma io vado fiero di questo vostro odio».
Anzi, azzarda anche un paragone con Peppino Impastato:
«La montagna di fango, come diceva Peppino Impastato che la mafia è una montagna di merda, non seppellirà le mie idee».
Poi passa ad autoincensarsi:
«Sono una persona integra, pulita».
Fino ai toni francescani:
«Mi hanno sempre insegnato il valore della ricchezza spirituale e a non essere mai tentato dalla ricchezza materiale».
Nel trasporto del discorso c’è anche il tempo di un curioso lapsus:
«Lotterò contro i dipendenti dei miei genitori».
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