“Farò partorire i trans”: il delirio del dottor Frankenstein serbo, pioniere del cambio di sesso
«Le donne trans potranno avere figli. Saremo i primi. I diritti non si possono fermare». Mutilare i corpi degli uomini affetti da disforia di genere, al dottor Miroslav Djordjevic non basta più. Vuole dare loro anche il potere di rimanere «incinti» e partorire. I «diritti» non si possono fermare, e nemmeno i deliri di onnipotenza che portano certi professionisti a pensare d’essere il Creatore. E non si può fermare nemmeno il fiume di introiti generati dall’industria del cambio di sesso: tra costosissime operazioni e i milioni guadagnati dalle case farmaceutiche produttrici di ormoni e di antidepressivi di cui le persone transgender saranno dipendenti per tutta la vita. A partire dall’adolescenza.
Il chirurgo serbo che vuole far partorire i trans
Djordjevic, 57 anni, serbo, secondo La Stampa — che ieri riportava entusiasticamente la sua storia definendo la clinica «un’isola dei diritti umani» — è un luminare delle tecniche di cambio sesso. Lui va avanti nella sua missione, nonostante la Serbia non sia esattamente morbida nei confronti dell’attivismo Lgbt. Il suo studio è diventato la Mecca dei trans o aspiranti tali di tutto il mondo, con pazienti da Ungheria, Italia, Arabia Saudita, Bosnia, Australia. «Non ho un attimo di tregua fino a fine anno», spiega. «Nel prossimo mese e mezzo opererò 35 pazienti. Portiamo a termine tra i 150 e i 200 interventi l’anno».
Operazioni alla Frankenstein
Le operazioni più richieste sono la falloplastica e la metoidioplastica, procedura con cui il clitoride — che «grazie» alle terapie a base di testosterone raggiunge una dimensione media di 4-5 cm — viene reso chirurgicamente «ipertrofico», in grado di avere le stesse funzioni vitali di un pene. Successivamente viene fatto un collegamento con l’uretra e si effettua una scrotoplastica, utilizzando le grandi labbra per contenere due protesi testicolari per formare i testicoli.
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