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Dai clandestini all’energia: ecco come il governo prova a fare pressioni su Bruxelles 
di Ninni Raimondi
 
 
Dai clandestini all’energia: ecco come il governo prova a fare pressioni su Bruxelles 
 
Da quando è iniziato, il rapporto tra governo di Giorgia Meloni e l’Ue pare improntato sulla più assoluta cautela. Una trattativa costante in cui il presidente del Consiglio prova a “spingere” su alcuni argomenti più di altri. 
 
Clandestini ed energia, le principali pressioni del governo sull’Ue 
Il premier Meloni viene da un vertice importante, quello tra Ue e Balcani occidentali, un’area in cui il nuovo esecutivo ha dichiarato già agli esordi di voler tornare a incidere, da un punto di vista geopolitico. Il presidente del Consiglio, comunque, insiste nel riferirsi a Bruxelles su due questioni vitali: l’immigrazione clandestina e l’energia. In particolare, come riporta l’Ansa, il capo del governo spinge l’Ue ad un approccio “non solo italiano”, ai flussi che riguardano sia la rotta balcanica che quella mediterranea, entrambe in grado di stringere il Paese in “una tenaglia”. La redistribuzione è stata “più presunta che reale”, dice Meloni, perpetrando però uno dei principi più deboli del contrasto alla clandestinità, in quanto ricettiva e non risolutiva del fenomeno, sebbene il principio basilare debba essere “la difesa dei confini esterni dell’Ue”. 
 
La bocciatura al price cap 
La proposta europea sul “price cap” o sul tetto al prezzo del gas viene ritenuta “insufficiente” dal premier. Il tema è stato al centro di un confronto anche con Olaf Scholz, il cancelliere tedesco. Meloni ritiene che l’Italia debba “giocare un ruolo centrale e strategico”, e che il punto di partenza sia “fermare i costi della speculazione”. Quanto alle critiche di Bankitalia alla manovra, il premier ha smorzato: “La notizia per il governo è che sulle grandi voci della manovra non ci fossero critiche sostanziali da Bankitalia”, mentre di rilancio sono state le parole sulla riforma della giustizia, che ha definito, commentando le dichiarazioni di Carlo Nordio, “prioritaria, l’approccio del ministro è quello del governo. Tra i mille temi attenzionati ci sono anche le storture delle intercettazioni”. 
 
7 Dicembre  2022