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La Russa vuole introdurre una “mini naja” volontaria di 40 giorni 
di Ninni Raimondi
 
La Russa vuole introdurre una “mini naja” volontaria di 40 giorni 
 
 
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, vuole introdurre un mini naja volontaria di 40 giorni. 
 
Le celebrazioni in ricordo degli Alpini 
Il presidente La Russa è intervenuto oggi a Milano in piazza Duomo, dove ha partecipato all’alzabandiera in occasione delle celebrazioni in ricordo degli Alpini e di tutti i soldati caduti in guerra e in pace per la Patria. La cerimonia ha chiuso il ciclo di manifestazioni organizzata durante tutto l’arco dell’anno per i 150 anni di fondazione del Corpo degli Alpini. La Russa ha portato i saluti delle istituzioni, spendendo parole di riconoscenza e gratitudine: “È un omaggio doveroso non mio ma di tutta l’Italia e di Milano agli Alpini verso cui siamo tutti debitori. Non solo per quello che hanno fatto in difesa della patria ma per quello che continuano a fare in ogni occasione di emergenza, di necessità e di calamità”. 
 
Mini naja volontaria di 40 giorni: il disegno di legge di La Russa 
La manifestazione è stata anche la cornice da cui La Russa ha voluto lanciare una proposta di legge per una ferma volontaria di 40 giorni, spiegando però che non sarà lui a presentarla direttamente: “Ho predisposto, ma non lo presenterò io perché come presidente del Senato non posso, lo farà un gruppo di senatori, un disegno di legge per portare a 40 giorni quella che è conosciuta come mini naja volontaria”. Ha poi chiarito che “Il disegno di legge parte da una legge che è ancora in vigore anche se non viene più finanziata da molto tempo ed è quello della cosiddetta mini naja”. La volontà è quella di ampliare questa possibilità portando a 40 giorni le tre settimane attualmente previste: “Quando c’era il servizio militare il periodo di addestramento durava 40 giorni, allora noi crediamo che per venire incontro alle richieste arrivate dalle forze armate e soprattutto dagli alpini, sia giusto fare una legge che consenta, volontariamente a chi quindi lo desidera, di passare non tre settimane ma 40 giorni, nelle forze armate”. 
 
Un altro ambito di intervento è quello degli incentivi: “Per chi deciderà di sfruttare questa possibilità ci saranno degli incentivi. A fronte di questa partecipazione noi prevediamo una serie di incentivi che possono essere punti per la maturità per tutti i tipi di scuola, una serie di incentivi per la laurea, come un esame in più o un vantaggio a livello di formazione, e un punteggio aggiuntivo per tutti i concorsi pubblici”. Anche se il presidente del Senato assicura: “Naturalmente il vero incentivo resta la volontà di aiutare la propria patria anche con un breve periodo”. Sulla possibilità di rendere obbligatorio questo periodo di servizio è piuttosto pessimista: “Oggi come oggi probabilmente costerebbe in termini di risorse più di quanto è possibile oggi ottenere. Ma è un primo passo. Se riuscissimo a fare in modo che i giovani dai 16 ai 25 anni possano, se lo vogliono, passare un periodo di 40 giorni a imparare cosa è l’amore per l’Italia e il senso civico avremo fatto un grande servizio all’Italia”. 
 
12 Dicembre  2022