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La Meloni resiste al Mes: “L’Italia non aderirà, lo firmo col sangue” 
di Ninni Raimondi
 
La Meloni resiste al Mes: “L’Italia non aderirà, lo firmo col sangue” 
 
 
Giorgia Meloni rifiuta il Mes, per tutti il cosiddetto “meccanismo europeo di stabilità” che da alcuni mesi è tornato d’attualità, soprattutto dopo le decisioni della Bce sul rialzo dei tassi. 
 
Meloni: “L’Italia non prenderà il Mes, lo firmo col sangue” 
Una dichiarazione indubbiamente forte, riportata dall’Ansa, ma consapevole anche del contesto in cui veniva pronunciata, ovvero la trasmissione televisiva Porta a Porta, su Rai 1. Così, infatti, parla la Meloni, riferendosi al cosiddetto “fondo salva Stati”, che definisce prima “troppo poco utile”, per poi essere ancora più dura: “Ma ci chiediamo perché il Mes non è mai stato usato da nessuno? Perché le condizionalità sono troppo stringenti e perché il Mes è un creditore privilegiato, cioè in caso di difficoltà è il primo a dover essere restituito. Allora io vorrei capire se c’è un modo per cui il Mes sia un fondo utile e che non rischi di metterci un cappio”. E poi: “Finché io conto qualcosa, che l’Italia non acceda al Mes, lo posso firmare con il sangue”. 
 
Un “no”, da solo, non fa sovranità… 
…ma se non altro è qualcosa. La Meloni che rifiuta il Mes, rigetta effettivamente un cappio forse ben più pesante degli altri, sul quale abbiamo espresso più volte le nostre preoccupazioni. Le insistenze dagli ambienti di Bruxelles erano state piuttosto forti nelle scorse settimane: basti ricordare come il presidente della Bce Christine Lagarde avesse insistito nel chiedere all’Italia di ratificare il “fondo” appena una settimana fa, e come l’esecutivo italiano la avesse criticata, per bocca del ministro della Difesa Guido Crosetto. Ciò non toglie che i “cappi” siano tantissimi, e un Mes rifiutato non faccia sovranità. Tra Recovery Fund e lo stesso Pnrr, infatti, le costrizioni alla nostra sovranità sono già tantissime. Bene se, almeno da uno di essi, il presidente del Consiglio riuscirà a sfilarsi. 
 
La sovranità è anche lo stop all’immigrazione clandestina 
Sul tema, il premier continua ad ostentare sicurezza. Ma finora, i risultati del suo esecutivo sono stati modesti, per non dire nulli. Le Ong sbarcano, le navi fantasma sbarcano, e in pieno inverno. L’esecutivo pensa di affrontare tutto ciò con codici di condotta che difficilmente verranno rispettati e con la – ci permettiamo – malsana idea del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di includere in un “decreto Ong” un passaggio dei clandestini agli Stati di bandiera delle imbarcazioni dopo l’approdo sulle coste italiane. Insomma, c’è totale immobilità. La Meloni dal canto suo continua a gonfiare il petto, ma i dati, al momento, non le danno ragione. 
 
00 Data  2022