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Cosa succede, con il movimento dei forconi all'opera? Cosa succede in italia dove, due famiglie su tre, hanno gravissimi problemi per campare? 
Quanti sono gli italiani che oggi e i prossimi giorni, sono in "procinto" di far esplodere una rivoluzione contro un governo latitante, che viola la Costituzione, e sta opprimendo il cittadino?  
Gli italiani che, con il pensiero rivolto ad una speranza ferita e lo sguardo alle tasche vuote, forse non sanno che il coacervo dei "forconi" è formato da tanti gruppi e movimenti politici o spontanei: Casa Pound, Forza Nuova, Movimento dei Forconi Siciliani, qualche simpatizzante del M5S, No TAV, Movimento Anti Equitalia, No Global, No Euro ecc. ecc. 
Uno specchio variegato di tante menti che sono stanche di sentir mentire. 
Hanno deciso per il "fermo" totale e progressivo, senza una data di scadenza e ad oltranza. 
Ribellarsi è un diritto ed è, anche, un dovere. Questo viene urlato dai cittadini disperati in faccia al governo e a quelle istituzioni che, fino adesso, se ne sono fregati di aiutare, curare e magari guarire questa peste civica e sociale. 
Il far west in cui ci troviamo, una Europa che ci snobba e ci vampirizza a orologeria; la globalizzazione che ha massacrato e debellato il lavoro, con il fattivo contributo della banda Monti (Fornero, se in grado di intendere e volere, in testa); la sovranità monetaria persa e svenduta, in favore di atti di concessione elargiti, con sufficienza, dalla "Troika". Tutto questo ci porta ad esprimere una domanda angosciosa: come possiamo, noi, onorare e rispettare la carta costituzionale quando, è di adesso, siamo alla mercé di una classe dirigente nata da una espressione incostituzionale? 
Come possiamo difendere la nostra dignità, il nostro sudore, i nostri figli, che si chiamino Alessio o Fabio, che abitino e si spacchino la schiena a Torino, oppure a Gela. Come fare? Questi movimenti politici e d'opinione, sono stati alimentati dall'insipienza e l'attendismo criminale del governo (favo)Letta che, di favolette ne sta sciorinando a spron battuto. 
Angelino Alfano ha giurato fedeltà alla causa delle "favolette" senza contemplare, seriamente, l'umore, la pancia e il dolore degli italiani. Come dire: storia di un tradimento annunciato. 
Tutti esprimono i loro coccodé nel difendere il viso con la massima serietà espressiva, mentre, dall'altro lato dell'Universo il mega venditore di spazzole e pentole, Matteo Renzi, ce lo farà vedere lui come andrà a finire. 
Si vive per proclami e si muore suicidi. 
Si piange grazie a una disperazione dettata dal bisogno che, malgrado tutta la buona volontà, non si riesce ad esorcizzare.
Ci ritroviamo, dunque, a sgobbare viaggiando interminabili chilometri pur di lavorare, svendendo la dignità pur di mangiare; ingoiando lacrime amare pur di non veder piangere i nostri figli, affetti compresi. 
 
In ogni caso, non credo che tutto quanto su riferito, possa essere il motivo di una "paventata" rivoluzione, forse già in atto. 
La minaccia di usare "violenza" (o la capisci, o la capisci) per le strade è da considerare una eventualità molto seria. I presupposti, l'allarme, le paure e il mare forza sette, c'é tutto. E non si creda che tutto quanto ci propinano e che viene servito da parte dei mezzi di comunicazione di massa, sia vero e reale. Assistiamo, in questi giorni, alla manifestazione più becera e occulta della mistificazione popolare. 
Vogliono dipingerci come seriamente interessati al quotidiano "verbo" di Renzi o Grillo. 
Nascondono la realtà che ha il sapore di una sciagura. 
Le famiglie scardinate, gli imprenditori che si suicidano, l'impoverimento galoppante dei cittadini, il sistema produttivo devastato e la conseguente corsa al "si salvi chi può", ecc. ecc.  
Roba da lutto nazionale. 
 
Una domanda, allora: chi è disposto, in questi infami marosi, a lavorare seriamente per sistemare la povera Italia? I governanti? I nostri poteri forti che sono bravissimi a chiacchierare e promettere? Attenzione, questo loro comportamento (e la storia insegna) è una istigazione all'insurrezione. Abbiamo sentito tante e tante volte, ormai, parlare del nostro assoggettamento all'Europa per il "nostro bene". Prodi e Monti ne hanno fatto una docenza per molto tempo. Adesso basta. 
E' arrivato il momento, prima che sia troppo tardi, di assumersi le proprie responsabilità. 
 
Chi farà rinascere l'Italia sarà il popolo italiano. 
Le famiglie che rigenerano il futuro; gli imprenditori che producono e creano lavoro e benessere; i sindaci (quelli veri e non quelli che vendono pentole, spazzole, sogni e desideri) che avranno a cuore l'evoluzione sociale della propria collettività; le forze armate e quelle dell'ordine che, anteponendo il benessere e l'interesse nazionale, depongono qualsiasi altra considerazione. 
 
Il tempo è scaduto. 
Il pericolo, l'incubo, dell'esplosione di violenza e anarchia è diventato reale. 
Bisogna intervenire e subito. 
Ormai le chiecchiere stanno a zero. 
 
                                                                                      9/12/2013
 
di Ninni Raimondi 
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