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Elezioni in Sicilia?  Non sono un test nazionale dice Renzi. 
di Ninni Raimondi
 
Elezioni in Sicilia? Non sono un test nazionale.  
Renzi cambia ancora verso e pareri, come al solito: 5 anni fa diceva l'esatto opposto. 
A Como nel 2012 dopo la vittoria di Crocetta: "Ogni elezione qui è fatalmente un test nazionale" 
Un dilemma shakespiriano agita il Pd: le elezioni in Sicilia sono o non sono un test nazionale?  
Per gli esponenti del Partito Democratico (di oggi) il dubbio non sussiste: le regionali del 5 novembre non sono un test.  
E per non lasciar spazio a dubbi, lo ha ribadito il segretario Matteo Renzi, proprio ieri, in visita a Catania per sostenere il candidato alla presidenza della Regione Fabrizio Micari.  
"Lo so che tutti parlano delle elezioni regionali siciliane parlando delle questioni nazionali. Io penso però che se fossi siciliano vorrei votare un candidato competente, un candidato onesto e abbia una visione internazionale della Sicilia.  
Una candidatura come quella di Micari è oggettivamente la più competente, onesta, e capace di visione internazionale. Agli amici siciliani dico che questo voto non è un test nazionale".  
Un mese fa, lo stesso concetto, ancora più chiaro: "Il voto per le regionali in Sicilia non è uno stress test, non è un test per le elezioni nazionali, non è un sondaggio per le politiche nazionali. Farlo sarebbe un clamoroso errore facendo
del male ai siciliani", disse a settembre Renzi a Taormina con Micari. 
I sondaggi, d'altronde, non sono rosei per il Pd alle prossime elezioni siciliane: tutte le rilevazioni tagliano fuori Micari dalla competizione che va delineandosi nell'ultima settimana: una corsa a due tra il candidato del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri e quello del centrodestra Nello Musumeci. 
Non può quindi sfuggire il "cambia verso" del segretario del Pd.  
Esattamente cinque anni fa, il 29 ottobre 2012, lunedì successivo alle elezioni, Renzi commentava la vittoria di Rosario Crocetta in Sicilia: "Ci sono varie cose di cui tener conto", come il fatto che "le elezioni le ha vinte l'astensionismo con la maggioranza assoluta di persone che non sono andate a votare".  
Non solo: un'altra cosa da non sottovalutare era il risultato del M5S che definì 'straordinario'. 
 
"È un ulteriore segno - disse durante un comizio a Como - del bisogno di rinnovamento della politica. O capiamo i messaggi che ci mandano o è un problema per tutti".  
Ma la vittoria del Pd con Crocetta poteva essere un esperimento "replicabile".  
Motivo?  
La Sicilia è "da un lato una Regione importante del Paese anche come numero di abitanti e dunque ogni elezione in Sicilia è fatalmente un test nazionale, dall'altro lato ci sono peculiarità di cui tener conto per come è fatta la storia delle sue elezioni".
Licenza Creative Commons30 Ottobre 2017