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Il voto populista dei giovani
 
Il voto dei giovani è populista 
di Ninni Raimondi
 
Ma quale generazione Erasmus, i giovani italiani dicono no alle larghe intese e scelgono la politica “populista”. Secondo il sondaggio Quorum/YouTrend per Sky, infatti, tra gli under 25 che hanno votato solo alla Camera il M5S è il primo partito con il 39,3% (7 punti in più della media nazionale), la Lega è al secondo posto col 21,2% (+3,5% dalla media) davanti al PD (15,4%, meno 3,3%), mentre il saldo peggiore ce l’ha Forza Italia (7% contro 14%). Insomma, perdono i centristi e i moderati, vincono i portatori di messaggi forti (almeno verbalmente). A leggere attentamente questi i risultati, la componente dei giovani cosmopoliti, liberal, aperti alla Ue ed entusiasti della globalizzaizone sembrerebbe minoritaria, e identificata più che altro nel voto sopra la media raccolto fra i 18-24enni dalla lista di Emma Bonino (al 4,5%, due punti in più rispetto alla sua media nazionale). 
Stupisce anche lo 0,3% raccolto fra i giovani da Potere al popolo, che pure è una lista che nasce nell’ambito di alcuni centri sociali, in particolar modo napoletani. La lista di estrema sinistra, a quanto pare, ha raccolto più voti tra i veterani della militanza antagonista (1,7% nella fascia 25.34 anni) e nel vecchio elettorato di Rifondazione (1,6% fra gli elettori di 45-54 anni), ma non ha saputo aggregare giovanissimi, evidentemente poco a proprio agio con quel misto di antifascismo e veteromarxismo. 
 
Piuttosto eloquente (e incoraggiante, per i vertici di via Napoleone III) il voto dei ragazzi in direzione CasaPound Italia: addirittura il 3,8%. È la conferma di un dato già noto, parzialmente anticipato da un’indagine dell’Espresso sulle dichiarazioni di voto dei neodiciottenni in cui CasaPound Italia veniva data al 4,7%. È interessante confrontare questo dato con quello di Fratelli d’Italia, che a livello nazionale ha preso il 4,4% ma fra i 18-24enni ha totalizzato un misero 1,3%. Segno che il partito della Meloni è rimasto la casa degli ex missini e di coloro che rimpiangono la destra almirantiana che hanno conosciuto anni fa (Fdi ottiene il 5,1% nella fascia d’età 55-64 anni e addirittura il 6,1% fra gli over 65). Il futuro della destra, insomma, potrebbe essere meno scontato di quanto si possa immaginare. 
Licenza Creative Commons  8 Marzo  2018
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