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Blackrock in soccorso a Macron
 
BlackRock in soccorso a Macron: il fondo speculativo appoggia il suo piano europeo 
di Ninni Raimondi
 
Le riforme proposte dal presidente francese Emmanuel Macron non hanno trovato un’accoglienza calorosa al parlamento europeo.  
Soprattutto non l’hanno trovata in Germania, dove una Merkel più debole è diventata anche più cauta.  
L’idea dell’inquilino dell’Eliseo è quella di accelerare il processo di integrazione economica dell’Ue, con la creazione di un ministro delle finanze europeo e la realizzazione di un bilancio comune, di un Fondo monetario europeo e dell’Unione bancaria.  
Date le resistenze opposte a questo piano dalla Cdu (il partito della Merkel), è intervenuto nel dibattito il banchiere elvetico Philipp Hildebrand, ex governatore della banca centrale svizzera ed attuale vicecapo di Blackrock, la più grande società di investimenti del mondo. Blackrock è considerato infatti il più importante fondo speculativo del pianeta, con investimenti che superano i 6mila miliardi di dollari.  
Attraverso i suoi fondi, BlackRock partecipa a quasi tutte le principali società quotate in Europa, incluse le maggiori banche del continente. Per restare in Italia e limitandoci alle più note, controlla il 5% del gruppo Atlantia (Autostrade per l’Italia), il 5,6% di Enel, il 5% di Intesa SanPaolo, per un controvalore totale di decine di miliardi di euro. 
 
"Lo slancio per compattare l’unione monetaria ha rallentato in modo significativo a causa di rilevanti divergenze politiche", ha dichiarato Hildebrand allo Spiegel.  
Il vice di BlackRock si schiera dunque dalla parte di Macron: «Condivido la visione francese secondo cui dovremmo prima concentrarci sul completamento dell’Unione bancaria». Questa sarebbe la parte più urgente ma anche fattibile del programma di riforme europee: «Un sistema bancario paneuropeo può aiutare a spezzare il circolo vizioso che si è venuto a creare con banche deboli, prestiti deboli, crescita debole e finanze pubbliche deboli», sostiene Hildebrand.  
Di ben diverso avviso è invece Eckhardt Rehberg, l’esperto di bilancio della Cdu: «Vogliamo un’unione bancaria, un’assicurazione dei depositi. Ma solo alla fine di un processo in cui tutte le sofferenze saranno scomparse dai Paesi dell’Europa sud-orientale. Non accettiamo che il risparmiatore tedesco paghi per le banche greche e italiane». Insomma, la solita retorica anti-mediterranea che tanto piace all’elettore medio teutonico, che poco viene informato sulle sofferenze delle banche tedesche. 
 
Ad ogni modo, Hildebrand conosce bene le preoccupazioni di Berlino e Monaco. Tuttavia, punta sul fatto che queste preoccupazioni svaniranno, qualora l’Unione bancaria venga adeguatamente indirizzata. La chiave di volta sarebbe di "uniformare le regole per le banche europee e facilitare così le fusioni transfrontaliere", dando così vita a istituzioni finanziarie più stabili e redditizie. "Questo potrebbe rendere irrilevante la controversia sull’assicurazione sui depositi", sostiene Hildebrand. 
 
Detta con altre parole, il vicecapo di BlackRock propone superare le resistenze – più propagandistiche che reali – di Berlino puntando su un’ulteriore cessione di sovranità economica ad un organismo comunitario come potrebbe essere la Bce. Laddove non è (ancora) arrivata la Germania, ci sta provando adesso la Francia di Macron.  
Con la benedizione della finanza internazionale. 
Licenza Creative Commons  21 Aprile  2018
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