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No macellazione religiosa
 
Belgio, fuorilegge le macellazioni religiose. Ebrei e islamici insorgono 
di Ninni Raimondi
 
Giro di vite sulle macellazioni kosher e halal in Belgio. Dal primo gennaio, macellare il bestiame senza prima stordirlo sarà severamente vietato. Questo provvedimento avrà, come ovvio, un serio impatto sulle produzioni di carne destinate al consumo di ebrei e musulmani, dal momento che entrambe le religioni prevedono che i fedeli mangino esclusivamente carne proveniente da bestiame sgozzato e dissanguato fino all’ultima goccia mentre esso è ancora cosciente. 
Queste pratiche hanno da sempre comprensibilmente provocato l’indignazione degli animalisti, preoccupati per la sofferenza delle bestie sottoposte a questi riti. Il provvedimento, votato all’unanimità dai parlamenti regionali nel 2017, entra in vigore quest’anno.  
Come prevedibile, ha suscitato lo sdegno tra i membri delle varie comunità ebraiche e musulmane sparse per il paese. Il capo dell’Associazione dei Rabbini Europei, Pinchas Goldsmidth, ha stigmatizzato l’accaduto come “un triste giorno per gli ebrei d’Europa, un triste giorno per la libertà religiosa”. 
 
Nei primi mesi del 2018 il governo regionale della Bassa Austria passò sotto le forche caudine, in patria e all’estero, in seguito alla proposta di limitare l’accesso alle carni kosher e halal: si parlò di istituire una sorta di “registro” degli acquirenti di dette carni e molti vi videro una sorta di revival delle leggi razziali.  
In Germania i metodi di macellazione religiosi sono generalmente proibiti, a parte qualche rara eccezione. Il dibattito sulla restrizione di queste pratiche è attualmente in corso in Polonia, Olanda e Svizzera. In Italia, la Lega ha presentato l’ottobre scorso due ddl per annullare le eccezioni, di natura religiosa, che fino ad oggi hanno permesso ai musulmani di sgozzare senza stordimento gli animali destinati al macello. 
Licenza Creative Commons  5 Gennaio 2019
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