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Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
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Gran Premio del Giappone - Lo scandalo! 
di Ninni Raimondi
 
Gran Premio del Giappone - Lo scandalo! 
 
 
 
 
 
 
LA STORIA SI RIPETE SEMPRE DUE VOLTE 
 
Scriveva qualche anno fa uno che di rosso se ne intendeva. E di bandiere rosse, a Suzuka, ne sono sventolate tante. Non abbastanza per segnalare a Gasly che i commissari avevano deciso di installare il cantiere della Salerno-Reggio Calabria poco dopo il sottopasso del celebre 8, laddove si era smaltato Mr “ghe penzi mi” Sainz. 
E così la tragedia del 2014 si è sfiorata otto anni più tardi, sempre con le medesime dinamiche e sempre sullo stesso tracciato. Facciamo anche noi parte degli indignados? Da una parte vorremmo esserlo: che fretta c’era nel mandare in pista i caterpillar con la consapevolezza che di lì a poco tutte le Formula 1 si sarebbero fermate? Persino lo stesso Verstappen ha rischiato un incontro ravvicinato del terzo tipo, pur nella “sicurezza” della safety car. Dall’altra, però, sembra siano state fornite per tempo all’Alpha Tauri, e di conseguenza al pilota, le segnalazioni che fosse perfettamente inutile transitare a oltre 250 km/h per ricompattarsi col gruppo. 
 
Gru in pista in Giappone, Pierre Gasly 
Partiamo dalleimmagini incresciose per ricollegarci all’aforisma del compagno Karl perché incapaci di trovare altre definizioni all’epilogo del campionato del mondo 2022. 
 
Ha vinto Verstappen (10 e lode) senza nemmeno saperlo. Forse (sicuramente) la Honda voleva fargli (e farsi) un regalo per il Gran Premio di casa, forse (probabilmente) la Federazione voleva indorare la pillola che domani, a Dio piacendo, dovrebbe finalmente mettere sul… piatto della Red Bull con la sentenza sullo sforamento del budget cap. 
Sia ben chiaro: Max ha dominato in lungo e in largo questa stagione e si sarebbe laureato campione probabilmente anche senza scendere più in pista. Troppi gli errori commessi dalla Ferrari e dai suoi piloti, troppi gli aggiornamenti introdotti da Milton Keynes per il suo uomo immagine: dopo un inizio stentato la Red Bull numero 1 ha letteralmente messo le ali. Nella gara di oggi poi, Max ha suggellato la laurea con un’epica difesa su Charles Leclerc alla prima partenza. 
Proprio per tutto questo non c’era bisogno dell’ennesima picconata alla credibilità di una categoria dove i giochi si decidono, (a questo punto) più che nei garage, nelle stanze degli sponsor. Non più tardi di una settimana fa gli steward avevano impiegato quattro ore per decidere la “draconiana” penalità di Perez. Prima hanno aspettato di vedere come sarebbe finita la gara, poi hanno ascoltato la granitica difesa del pilota che non riusciva a stare dietro a una coupé, ed infine hanno determinato che per tre sanzioni sarebbe stata sufficiente l’immancabile reprimenda, oltre ad una misera aggiunta di cinque secondi che ovviamente non ha cambiato l’epilogo della corsa. 
 
Lo stesso hanno fatto ieri, dopo l’impedimento di Super Max ai danni di Norris. Poverino, la sera prima aveva mangiato pesante e non si poteva certo ricordare che all’ultimo minuto delle qualifiche le macchine vengono su a cannone. Anche per lui, dopo aver riportato a più miti consigli il Lando furioso, una temibile riprensione frutto di ore di camera di consiglio. Per Leclerc invece non c’è stato bisogno di riunirsi in conclave: evidentemente avranno pensato che di rosso ce n’era già stato a sufficienza e hanno penalizzato la Ferrari in tempo reale per un lungo fatto con le gomme slick sotto il diluvio universale. Qui non c’è stato certo bisogno di ascoltare le spiegazioni del monegasco che, anzi, si è persino genuflesso sui ceci per un siffatto azzardo. 
 
Safety car, GP Giappone 2023 
Ma la dottrina giolittiana doveva ancora manifestarsi in tutta la sua disarmante potenza perché anche con la classificamanipolata il povero Max non avrebbe potuto fregiarsi del secondo iride nella terra del Sol Levante. Ecco, quindi, l’ennesima interpretazione del regolamento, cambiato dodici mesi fa per evitare che metà punteggio venisse assegnato dopo due giri dietro l’imprendibile Mercedes di Maylander. Sulla carta era tutto molto bello ed equo, ma ai piani alti avevano già preparato tutti gli ingredienti per il biscottone della fortuna (sarebbe cinese, ma ci perdonerete la licenza poetica) con all’interno il nome del vincitore del campionato del mondo. 
In attesa di ulteriori colpi di scena (perché non accontentare anche la Mercedes ed Hamilton con un ottavo titolo piloti “postumo”?) non ci resta che chiudere con l’amaro in bocca questo editoriale, scritto con l’amara consapevolezza di aver scoperto che il giocattolo, che già sapevamo essere malmesso, si è definitivamente rotto. 
 
 
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RED BULL, HORNER: «LA FIA HA COMMESSO UN ERRORE» 
 
L'immediato dopogara di Suzuka si è trasformato in un caotico teatrino a causa della confusione sul fatto che la penalità inflitta a Charles Leclerc della Ferrari fosse o meno sufficiente a garantire a Verstappen il Titolo Mondiale. 
Molti team, tra cui la stessa Red Bull, condividevano l'opinione diffusa secondo cui le nuove regole, introdotte dopo il disastroso Gran Premio del Belgio dello scorso anno, comportavamo che a Verstappen non sarebbero stati assegnati tutti i punti per la sua vittoria, in quanto la gara non si era svolta oltre la distanza del 75%. 
 
Tuttavia, grazie a un'interpretazione rigorosa del Regolamento sportivo della F1, la FIA ha ritenuto di assegnare tutti i punti, poiché la gara "non era stata sospesa". 
In questo modo Verstappen si è laureato Campione del Mondo, cosa che ha colto di sorpresa anche lui come abbiamo visto durante le interviste post gara. 
Ma mentre la posizione della FIA è diventata chiara dopo la fine della gara, diversi team hanno ammesso che l'attuale interpretazione dei regolamenti - concordata dopo la gara di Spa dello scorso anno - non era quella prevista. 
 
Parlando della confusione sulle regole, Horner ha detto: 
"Penso che sia un errore che questa situazione non sia stata inclusa dopo i problemi di Spa dell'anno scorso, e che i regolamenti non siano stati ovviamente aggiornati. Avevamo la forte impressione che solo con il 75% della gara si ottengano i punti completi. Quindi pensavamo che ci sarebbe mancato un punto. Ma alla fine, la mossa di Checo su Charles ha consegnato a Max il campionato. Quindi potete vedere la sua sorpresa e quella del team. Ma che bella sorpresa". 
Horner non ha dubbi sul fatto che i team parleranno con la FIA per ottenere una revisione della regola per il futuro, "sono certo che sarà così" ha detto. 
Il team principal della Ferrari Mattia Binotto, che ha visto sfumare le ultime possibilità di titolo di Leclerc con questa interpretazione del punteggio, ha ammesso che la sua squadra non sapeva come sarebbero andate le cose. 
 
"Eravamo confusi e pensavamo che non ci sarebbero stati i premi completi", ha detto. "Inizialmente, quindi, i nostri calcoli prevedevano che non fosse campione del mondo. Alla fine è stato dato un chiarimento che va bene. Quindi penso che sia semplicemente accettato. Le cose stanno così. È campione del mondo. È abbastanza chiaro". 
 
Binotto, pur accettando la decisione della FIA, ha aggiunto che il team avrebbe discusso la questione per capirla meglio. 
"Ho bisogno di ricontrollare con i nostri tecnici sportivi: qual è stata la chiara comprensione e qual è stata la conclusione e il modo in cui è stata scritta e interpretata rispetto all'intenzione. È un dettaglio, ed è qualcosa che dobbiamo chiarire anche per il futuro: qual è la vera intenzione, cosa si deve fare ed è abbastanza chiaro. Ma non sono troppo preoccupato, né deluso. Accetto il modo in cui la FIA l'ha interpretato e lo rivedremo, ne discuteremo, ma non arriverò a nessuna conclusione oggi su questo punto". 
 
Anche il team principale della McLaren, Andreas Seidl, ha ribadito che le modifiche apportate alle regole lo scorso inverno non sono mai state pensate per assegnare punti pieni a gare che non si sono avvicinate alla distanza completa. 
 
"Alla fine, il modo in cui sono stati assegnati i punti oggi non era quello che tutti noi avevamo in mente.  
Non era questa l'intenzione della FIA e dei team. Ma alla fine sembra che tutti abbiamo trascurato questa scappatoia e quindi siamo tutti responsabili. Significa che dobbiamo cercare di fare insieme un lavoro migliore la prossima volta". 
 
 
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UFFICIALE - CASO TRATTORE IN PISTA A SUZUKA, LA FIA APRE UN'INDAGINE: IL COMUNICATO 
 
Durante le fasi iniziali del Gran Premio del Giappone è accaduto un episodio gravissimo, molto simile a quello che portò alla morte di Jules Bianchi proprio a Suzuka. Sotto una pioggia fittissimma e con scarsa visibilità, un trattore è sceso in pista nei pressi di curva 12 per recuperare la vettura incidentata di Carlos Sainz, causando l'ira di alcuni piloti, tra cui Pierre Gasly, che ha praticamente sfiorato l'automezzo.  
A margine dell'evento, la FIA ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui si legge che è stata aperta un'indagine in merito. Di seguito la nota. 
 
Il comunicato della FIA 
"Sebbene sia prassi normale recuperare le auto in condizioni di safety car e bandiera rossa, a causa delle circostanze particolari e tenendo conto anche del feedback di un certo numero di piloti, la FIA ha avviato un'approfondita revisione degli eventi che hanno coinvolto il dispiegamento di veicoli di recupero durante il Gran Premio del Giappone. Questo fa parte della pratica comune del debriefing e dell'analisi di tutti gli incidenti di gara per garantire il miglioramento continuo dei processi e delle procedure"
 
Uno degli aspetti chiave dell'indagine, probabilmente, sarà verificare se i commissari di pista hanno agito di propria volontà o se sono stati autorizzati dal controllo di gara.  
L'articolo 2.6.1 dell'Appendice H del Codice Sportivo Internazionale in base al quale sono organizzati tutti gli eventi FIA, afferma chiaramente:  
"Nessun commissario o veicolo può entrare nel perimetro del circuito senza il permesso del controllo di gara".  
 
Mah, staremo a vedere 
 
11 Ottobre  2022