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I preti pedofili?
 
I preti pedofili?  
Sono «pecorelle smarrite» e non vanno abbandonati, ma investiti della misericordia e accompagnati per mano nel percorso del perdono. Lo ha dichiarato, alla vigilia del summit sugli abusi che si è aperto oggi, il teologo africano padre Donald Zagore della Società per le Missioni Africane. Un discorso che sembra più incentrato sul recupero di coloro che si sono macchiati di questo abominio piuttosto che sulla protezione delle vittime. «La grande sfida per la Chiesa – afferma – è certamente quella di tutelare le vittime ma anche quella di non abbandonare i colpevoli. Infatti la giustizia non esclude la misericordia. Come Cristo, la Chiesa ha la missione fondamentale di cercare la pecorella smarrita, aspettando con ansia il ritorno del figliol prodigo, ed essere il medico che viene per coloro che sono malati, la Chiesa dei giusti e anche dei peccatori». 
 
Il Vangelo dimenticato 
Misericordia? Pecorella smarrita? Cosa è successo a quel passo del Vangelo secondo Matteo che recitava «Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare»? Senza ovviamente arrivare alla pietra al collo, forse  tutto questo prodigarsi per il carnefice e citare solo di sfuggita le vittime è quantomeno fuori luogo. Non vorremmo arrivare a sentire di nuovo dichiarazioni come quella di Sergio Obeso Rivera, nominato lo scorso giugno da Bergoglio cardinale presbitero di San Leone I, che ha allegramente paragonato i minori che hanno subito abusi al diavolo tentatore: «Le vittime di pedofilia che accusano gli uomini di Chiesa dovrebbero avere un po’ di pietà perché hanno una coda molto lunga e dunque facile da pestare». 
 
Zagore ha inoltre affermato che «la Chiesa non dovrebbe vergognarsi dei suoi figli, la cui dignità è stata spogliata dalla forza del peccato».  
E concludendo, «Nella natura umana il peggio non è sempre sicuro ma è altamente probabile. Essere il ‘custode delle cose più sante’ non necessariamente impedisce di fraintendere e persino di abusarne». Ad un summit contro gli abusi ci saremmo aspettati parole di condanna ferme e meno possibiliste, meno giustificatorie nei confronti di chi commette questo crimine. 
Licenza Creative Commons  21 Febbraio 2019
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