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Salvini contro Feltrinelli
Salvini contro Feltrinelli: “Libri censurati? Pazzesco”. La casa editrice: “Nessuna censura” 
di Ninni Raimondi
 
Non si placano le polemiche intorno ad Altaforte e in particolare sul libro “Io sono Matteo Salvini“.  
Dopo l’esclusione dal Salone del libro di Torino ieri era arrivato anche l’annuncio del boicottaggio da parte di oltre 120 librai della catena Feltrinelli, che chiedevano alla direzione centrale di poter togliere il libro-intervista dagli scaffali. La notizia ha fatto arrabbiare il ministro dell’Interno che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “Libri strappati, bruciati, censurati? Pazzesco. Questa è vera violenza”, aggiungendo al post il link ad un articolo che riportava la notizia del boicottaggio dei librai Feltrinelli. 
 
La risposta di Feltrinelli a Salvini 
Tra i commenti è subito arrivata la risposta della casa editrice: “Ma quale censura? Tutti i libri di o su Matteo Salvini si possono trovare nei nostri negozi e canali online, persino il libro Altaforte, che è ordinabile ma non sugli scaffali.  
Va bene l’accesso ad ogni forma di cultura ma promuovere libri di editori che si dichiarano apertamente fascisti, questo no. Ecco l’argomento del dibattito interno con una parte dei nostri librai. Si chiama democrazia altro che violenza”. 
 
L’ipocrisia dell’editore “rosso” 
Il “cerchiobottismo” di Feltrinelli è evidente: da una parte vengono garantite le ragioni del mercato (più che della libertà di espressione) spiegando che la vendita del libro è garantita, dall’altra si alza la bandiera dell’antifascismo militante opponendo un fermo niet alla promozione del libro di una casa editrice “fascista”. 
 
L’ipocrisia dell’editore “rosso” per eccellenza è stata stigmatizzata in diversi commenti al post: tra i più popolari – con circa 1700 mi piace al momento – figura quello di un utente che ha pubblicato una foto del terrorista Cesare Battisti corredata dei libri scritti da lui con la dicitura: “Questi invece restano nelle librerie?”.  
 
Alla fine per smascherare l’ipocrisia dei “compagni” basta poco. 
Licenza Creative Commons  11 maggio 2019
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