|
Questo Sito non ha fini di lucro, né periodicità di revisione. Le immagini, eventualmente tratte dal Web, sono di proprietà dei rispettivi Autori, quando indicato. Proprietà letteraria riservata. Questo Sito non rappresenta una Testata Giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può essere considerato, in alcun modo, un Prodotto Editoriale ai sensi e per gli effetti della Legge n.62 del 7 Marzo 2001.
|
|
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
|
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
|
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie..
|
|
La città di Roma non sarà parte civile nel maxi procedimento sul clan Casamonica. Il gup del Tribunale di Roma ha respinto l’istanza di costituzione; è stata depositata tardivamente.
Il Comune si potrà costituire nella fase dibattimentale
Il comune di Roma, guidato da Virginia Raggi, potrà presentare la costituzione dopo l’eventuale rinvio a giudizio, nella fase dibattimentale. Bruno Astorre, segretario del Pd Lazio, ci va giù pesante: “E’ un ritardo colposo che offende la città di Roma, l’istituzione e tutti coloro che hanno subito per anni le violenze e i reati commessi dalla famiglia Casamonica e dai suoi affiliati”. Aggiunge: “Vogliamo sperare sia un errore che diventa però grave di fronte alle numerose sollecitazioni venute da diverse parti in particolare dalle associazioni antimafia che con la Regione Lazio si sono costituite parti civile nei tempi e modi giusti”.
Più di sessanta imputati
Nel maxi processo contro il clan Casamonica sono sessantatre gli imputati.
Le accuse vanno dall’associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione all’usura, e arrivano alla detenzione illegale di armi. Nel processo sono imputati membri delle famiglie Spada e Di Silvio, da anni attive a Ostia e sul litorale romano. Per arrivare a questo ci sono voluti quattro anni di indagini e decine di arresti.
| |