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La Lega cresce ancora nei sondaggi: inutili gli attacchi della sinistra a Salvini 
di Ninni Raimondi
 
Se qualcuno sperava che la strana vicenda dell’hotel Metropol di Mosca avrebbe danneggiato la Lega di Matteo Salvini in termini di consensi, si sbagliava di grosso. Siccome la storia giudiziaria italiana ci ha abituato a pensar male, in molti avevano letto lo “scandalo” suscitato dall’audio di BuzzFeed come una manovra dei poteri interni e internazionali per fermare il leader del Carroccio, autentico mattatore della scena politica, sospinto da un inarrestabile gradimento popolare. E probabilmente di questo si è effettivamente trattato, ma, a quanto pare, anche questo colpo non è andato a segno. Almeno stando a quanto dicono gli ultimi sondaggi. 
 
Cosa ci dicono i dati 
La supermedia settimanale elaborata da YouTrend per l’agenzia Agi rivela infatti un ulteriore scatto della Lega che sale al 36,9% con +1,3 punti. In calo invece, sia pur di pochissimo, i suoi problematici (e quasi ex) alleati del Movimento 5 Stelle, al 17,6% (-0,1) e il Pd, al 22,6% (anch’esso arretra di uno 0,1). YouTrend precisa che gli unici sondaggi usciti con due rilevazioni a cavallo dello scoppio dell’affaire Savoini sono Tecnè (che ha rilevato un calo dello 0,7%) e Swg (che invece registra un +0,2%). Quindi l’incremento di consenso per il partito di Salvini sarebbe stato ancora un effetto della vicenda Sea Watch, con cui la sinistra e i giornaloni avevano pensato di “fare cassa” scatenando una dura campagna contro il ministro dell’Interno, per poi rendersi conto di aver fatto l’ennesimo favore all’odiato nemico che ha invece incassato, ancora una volta, i favori della “giuria popolare”. 
Fatto sta che anche in questi giorni di bufera mediatica e gelidi venti russi sul Matteo di Milano, la musica non cambia. Nel dettaglio, i numeri dei partiti, raffrontati a quelli di due settimane fa dicono questo: Lega 36,9 (+1,3), Pd 22,6 (-0,1), M5S 17,6 (-0,1),  Forza Italia 7,1 (-0,7), FdI 6,6 (-0,1), +Europa 2,8 (-0,2), Verdi 2,2 (-0,1) , La Sinistra 1,7. 
Per quanto riguarda gli schieramenti parlamentari, invece, le cose stanno così: maggioranza di governo 54,5 (+1,2), opposizione di centrosinistra 27,1 (-0,2), opposizione di centrodestra 13,7 (-0,8). 
 
Sinistra allo sbando 
Tali dati dicono che, qualora esistesse ancora un centrodestra e il logoro partito di Berlusconi ne facesse parte, quella coalizione avrebbe una netta maggioranza in Parlamento: sommando i numeri di Lega (36,9%); Forza Italia (7,1%) e Fratelli d’Italia (6,6%), arriverebbe al 50,6%. Ma anche con i soli ipotizzati voti di Salvini e Meloni potrebbe raggiungere, sempre che la ripartizione dei seggi a livello territoriale fosse congrua, una quota utile per sostenere un governo. 
Cosa vuol dire tutto questo? Forse molto, forse non troppo.  
 
Certamente significa che a sinistra, nei grandi gruppi editoriali e in certe procure, non hanno ancora capito come si ferma il cattivo Salvini.  
Sarà per la prossima volta. Intano, se il “capitano” leghista legge gli ultimi sondaggi, date anche le aspre polemiche di queste ore, può essere che cominci a fare qualche ragionamento in più sulle sorti del governo gialloverde.  
Prima che il vento cambi e che i nemici aggiustino la mira. 
Licenza Creative Commons  19 Luglio 2019
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