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Conte rinuncia a Davos per un “imprevisto” e resta a Roma. Crisi di governo già nell’aria? 
di Ninni Raimondi
 
Improvviso cambio di programma: Giuseppe Conte non parteciperà ai lavori del World Economic Forum di Davos. Il premier avrebbe dovuto intervenire al Forum di Davos con uno “Special Address” (un discorso speciale) alla comunità di investitori e leader politici, fissato per le ore 16 insieme al presidente dell’organizzazione ginevrina Borge Brende. All’indomani delle dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del M5S, Conte ha deciso di restare a Roma ufficialmente per lavorare al Consiglio dei ministri, in agenda stasera alle 21, e partecipare ad una serie di riunioni su alcuni dossier urgenti. Chissà se c’è già aria di crisi, dopo il terremoto scatenato dal ministro degli Esteri. In ogni caso, al Wef per quanto riguarda il governo giallofucsia saranno presenti due esponenti del Pd, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri e il ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola. 
 
Renzi col fiato sul collo: “Da lunedì Conte cambi passo” 
Matteo Renzi, intanto, in una intervista al Messaggero, mette il fiato sul collo al premier: “Penso che i grillini abbiano iniziato un’inesorabile discesa. Comunque vada in Emilia Romagna, il giorno dopo non si deve aprire la crisi di governo. Spero che da lunedì Conte cambi passo. Perché serve un’Italia che torni a crescere. E che riprenda il suo ruolo in Europa e nel Mediterraneo. Il tempo dei rinvii è finito”. I grillini, spiega il leader di Italia Viva, “sanno fare opposizione, non governare” ma la maggioranza deve andare avanti perché “al Paese serve un governo che stabilizzi il quadro e non esasperi le tensioni”.  
“Comunque vada – conferma l’ex premier -, il giorno dopo non si deve aprire la crisi di governo. Apriamo i cantieri, altro che la crisi”. 
Licenza Creative Commons  23 Gennaio 2020
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