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Mes, Zingaretti e Berlusconi uniti per far cadere l’Italia nella trappola Ue 
di Ninni Raimondi
 
Mes, Zingaretti e Berlusconi uniti per far cadere l’Italia nella trappola Ue 
 
Nicola Zingaretti spinge per il Mes e vuole che il M5S ceda e dica sì al famigerato Fondo salva Stati Ue perché non c’è più tempo da perdere. A fare da sponda al segretario Pd ci sono gli altri alleati della maggioranza giallofucsia (e curiosamente, dai banchi dell’opposizione, Forza Italia). I 5 Stelle sono accerchiati, potrebbero capitolare da un momento all’altro in ragione della difesa della poltrona, come è già successo da quando si è insediato il governo Conte bis. Nel centrodestra Lega e Fratelli d’Italia lanciano l’allarme contro il Meccanismo europeo di stabilità, puntando il dito contro quelle condizionalità nella restituzione del prestito che sono una vera e propria trappola per i nostri conti pubblici e per l’economia nazionale. Ma a sentire Zingaretti (e Berlusconi) il Mes è un’occasione unica. Anzi, per Forza Italia il sì allo scostamento di bilancio (che il governo si appresta a chiedere in Parlamento) è condizionato proprio al sì al Fondo Ue. 
 
Il segretario dem: “Chi governa ha l’obbligo di non tergiversare” 
Dal canto suo, il segretario dem illustra dieci ragioni per dire sì alla trappola Ue. Dalle pagine del Corriere della Sera, Zingaretti lancia un appello al M5S: “Chi sta governando l’Italia ha l’obbligo di non tergiversare, sul tavolo risorse per la Sanità mai viste“. Come già fatto nelle scorse settimane, il governatore del Lazio torna alla carica sul fronte della Sanità. “L’attuale sistema di cura e presa in carico fondato su tre politiche distinte che spesso non comunicano (sanità, sociale e terzo settore) ha mostrato tutti i suoi limiti, non va più bene, è inadeguato”, sostiene. Ecco perché serve una “rinascita” fondata su un nuovo “modello di integrazione delle politiche sanitarie e sociosanitarie”. Rinascita che può avvenire solo con il prestito Ue. “Possiamo avere le risorse mai viste prima per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone e, insieme, anche di dare un concreto impulso alla ripresa economica”, dice Zingaretti. 
 
Le dieci ragioni per dire sì al Mes secondo Zingaretti 
In sostanza, il Mes serve per investire nella ricerca; per la digitalizzazione del settore sanitario; per migliorare la medicina territoriale e i distretti; per rafforzare la medicina di base; per riformare i servizi per anziani e malati cronici; per adeguare gli ospedali; per aumentare gli investimenti nel personale sanitario; per garantire l’accesso alle terapie; per ampliare le borse di studio; per aumentare i posti finanziati per gli specializzandi. Insomma, “il Mes è stato criticato e combattuto da molti” conclude Zingaretti, puntando il dito contro l’opposizione: “Le destre sono abituate a cavalcare i problemi e non a trovare soluzioni per risolverli”. Poi rinnova l’appello all’alleato pentastellato: “Chi sta governando l’Italia ha il compito opposto, non possiamo permetterci di tergiversare”. 
 
Salvini: “Il Mes? Lo fermiamo. Quello sono i soldi del Monopoli” 
Come abbiamo visto in queste settimane, il Mes divide il centrodestra. Forza Italia è per il sì. Di tutt’altro avviso la Lega. “Al governo ci torniamo il prima possibile. Il Mes? Lo fermiamo“, assicura Matteo Salvini ironizzando: “Quelli del Mes sono i soldi del Monopoli. Quando giocavo da ragazzino ero ricchissimo, costruivo un sacco di alberghi, sono arrivato a 47 anni ma gli alberghi non li ho”. “. Quelli del Mes sono soldi di fantasia  – ribadisce il leader della Lega – , che se va bene alla Merkel forse arriveranno l’anno prossimo. Non aspettiamo Godot, facciamo con le nostre forze, possiamo farcela perché gli italiani non sono secondi a nessuno”. 
 
Meloni: “E’ una trappola e l’Italia non deve caderci dentro” 
“L’Europa lascia intendere che se l’Italia non accederà al Mes, la trattativa sul Recovery fund sarà più difficile. L’ennesima conferma che il Mes è in realtà uno strumento per controllare la nostra economia. E’ una trappola, e l’Italia non deve caderci dentro“, avverte la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Sulla stella linea Andrea Delmastro, capogruppo FdI in commissione Esteri alla Camera. “Il cappio dorato si stringe attorno al collo di Conte e dell’Italia. Il duo franco-tedesco ieri ha assestato un colpo micidiale alla nostra nostra Nazione: mentre Lagarde precisava che il Recovery fund non è ancora pronto, Merkel sollecitava Conte a usare il Mes. Difficile non immaginare una strategia coordinata per spingere l’Italia sul baratro del Mes. E’ questa l’Europa della solidarietà vagheggiata da Pd e M5S? La misura è colma: Conte proponga lo scioglimento del Mes e avrà immediatamente 14 miliardi di euro degli italiani da utilizzare per far fronte alla crisi senza condizionalità, senza interessi, ma soprattutto senza sottoporre l’Italia alle mortificanti forche caudine franco-tedesche”. 
 
Forza Italia come il Pd 
Dalle parti Forza Italia invece non si fa che spingere per richiedere il Fondo Ue, come ribadisce la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini: “Se le risorse del Mes ci sono, sono convenienti e senza condizioni, è un peccato non usarle. Noi abbiamo una posizione di buon senso, queste risorse vanno usate per prepararci nell’ipotesi, che ci auguriamo non accada mai, di una seconda ondata del virus, la verità è che Conte se la prende con la Merkel, ma le divisioni sono tutte interne alla maggioranza“. “A luglio il premier in Parlamento dovrà presentarsi sia per il nuovo scostamento di bilancio – sul quale evidentemente non ha intenzione di confrontarsi con noi – sia per le comunicazioni prima del Consiglio europeo. Ecco: se sono vere le indiscrezioni di stampa secondo cui la risoluzione di maggioranza non conterrà alcun riferimento al Mes, per non irritare i 5 Stelle e rinviare tutto a settembre, noi lo riterremmo un atto di totale irresponsabilità di fronte al quale Forza Italia sarebbe costretta a modificare il suo atteggiamento di collaborazione istituzionale con un governo che rema palesemente contro l’interesse nazionale – avverte la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini -. Per essere più chiara: in una situazione del genere non voteremmo lo scostamento di bilancio”. 
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