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Scatta il coprifuoco pure nel Lazio 
di Ninni Raimondi
 
Scatta il coprifuoco pure nel Lazio. Altre regioni pronte a chiudere, torna la didattica a distanza 
 
Coprifuoco anche nel Lazio.  
Il governatore Nicola Zingaretti decide di allinearsi alla Lombardia e alla Campania e firma un’ordinanza che impone il divieto di spostamento dalle 24 alle 5. Si potrà uscire di casa soltanto per motivi di lavoro o di urgenza, “comprovate esigenze” che dovranno essere giustificate con un’autocertificazione. Il coprifuoco impone anche la chiusura dei locali a partire dalla mezzanotte. 
 
Didattica a distanza e potenziamento dei posti letto per pazienti Covid-19 
L’ordinanza stabilisce inoltre che le presenze all’università saranno ridotte al 75% tranne le matricole e tutti i licei al 50%, esclusi gli studenti del primo anno. Pertanto torna anche la didattica a distanza, sempre per evitare gli assembramenti sui mezzi pubblici, con capienza ridotta all’80%. Tutti i provvedimenti entrano in vigore venerdì 23 ottobre e avranno una validità di 30 giorni, per le scuole invece le disposizioni valgono da lunedì prossimo. Sulla scorta dell’aumento dei contagi, Zingaretti ha deciso di allestire nuovi posti letto per i pazienti con Covid-19 per arrivare a un totale di 2.913 e 552 in terapia intensiva. 
 
Le due ordinanze in vigore in Lombardia 
In Lombardia invece entrano in vigore da oggi, con efficacia fino a venerdì 13 novembre, due nuove ordinanze. Oltre a quella sul coprifuoco, con il divieto di spostamenti dalle ore 23 alle ore 5 salvo comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza o salute – da indicare nell’autocertificazione -, ne arriva un’altra, con ulteriori misure restrittive. Nello specifico impone limitazioni alle aperture delle grandi strutture di vendita e dei centri commerciali nei fine settimana; misure per evitare l’affollamento all’interno di bar, ristoranti e locali e all’interno dei negozi; il divieto di svolgimento delle fiere di comunità e delle sagre. Sul fronte della scuola tornano le videolezioni. Gli istituti secondari di secondo grado dovranno “realizzare le proprie attività in modo da assicurare lo svolgimento delle lezioni mediante la didattica a distanza delle lezioni, per l’intero gruppo classe, qualora siano già nelle condizioni di effettuarla e fatti salvi eventuali bisogni educativi speciali. Agli altri istituti è raccomandato di realizzare le condizioni tecnico-organizzative nel più breve tempo possibile, per lo svolgimento della didattica a distanza”. In sostanza, da lunedì tutte le scuole lombarde dovranno offrire lezioni a distanza ai propri studenti, a meno che non siano nelle condizioni di effettuarle. In quel caso gli istituti dovranno adeguarsi il prima possibile. 
 
Pronta a nuove restrizioni anche l’Emilia-Romagna 
Anche altre regioni sono pronte a prendere provvedimenti restrittivi per limitare i contagi. “Dobbiamo stare molto attenti, il virus sta crescendo, in tutta Europa, dove va peggio che da noi. Bisognerà vedere tra qualche giorno se la mascherina all’aperto e l’ultimo Dpcm porteranno risultati. E essere assolutamente pronti a prendere misure restrittive mirate, perché un nuovo lockdown generalizzato non se lo può permettere nessuno”, sostiene il governatore dell’Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, intervenuto a Tg2 Post. “Bisogna contenere la crescita” del virus “dividendo le cose indispensabili, come scuola e lavoro, dalle altre, valutando giorno per giorno con il governo”, spiega. E quando gli chiedono se saranno chiusi i confini delle Regioni, l’esponente dem risponde: “Io mi auguro di no”. Un lockdown generalizzato, ribadisce, significherebbe “passare alla pandemia economica sociale”. Se aumenteranno i contagi, chiarisce il governatore, “serviranno ulteriori restrizioni, bisognerà decidere quali ambiti ci si può permettere di chiudere e quali no. Fabbriche, negozi e scuole non si possono chiudere“. 
 
In Basilicata scatta la didattica a distanza 
Da domani invece in Basilicata alle scuole superiori almeno il 50% degli studenti sarà interessato dalla didattica a distanza. Lo stabilisce un’ordinanza pubblicata dal governatore Vito Bardi. La Dad resterà in vigore fino al 13 novembre. Nell’ordinanza, Bardi dispone anche la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica, ad esclusione di generi alimentari, edicole, tabacchi, farmacie e parafarmacie. 
 
Sardegna pronta a chiusure mirate di 15 giorni 
Chiusure mirate di 15 giorni in Sardegna. “Se nelle prossime ore il numero dei contagi aumenterà ancora e quello dei ricoveri continuerà a salire con il trend attuale, saremo pronti a intervenire in maniera radicale per invertire questa tendenza e tutelare al meglio la salute di tutti i sardi”, dichiara il governatore Christian Solinas. In sostanza, spiega, “d’intesa con il ministro della Salute e con l’ausilio del comitato scientifico regionale” sarà applicato in Sardegna “uno ‘Stop&Go’ di 15 giorni per le principali attività, con contestuale chiusura di porti e aeroporti per limitare in modo rapido ed incisivo la circolazione delle persone e, con esse, del virus”. Ma nel caso, chiarisce Solinas, “appronteremo di pari passo una serie di misure economiche di supporto per sostenere le perdite derivanti dalla sospensione temporanea delle attività”. 
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