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Governo Draghi, le condizioni di Grillo: “Fuori la Lega”. 
di Ninni Raimondi
 
Governo Draghi, le condizioni di Grillo: “Fuori la Lega”. E rimanda il voto su Rousseau 
 
Beppe Grillo blocca il voto su Rousseau – “aspettiamo che dice pubblicamente Draghi” – e chiede al premier incaricato di tenere la Lega fuori dal nascente governo. Il garante del M5S ieri sera tardi ha pubblicato sul suo blog un video di circa sei minuti in cui in sostanza rimanda la votazione degli iscritti sulla piattaforma Rousseau in merito all’entrata o meno dei 5 Stelle nell’esecutivo Draghi perché vuole capire meglio quali sono le intenzioni dell’ex presidente della Bce, che oggi incontrerà le parti sociali. In sostanza Grillo vuole vedere se il premier incaricato terrà fuori la Lega dalla maggioranza. 
 
Grillo blocca il voto su Rousseau 
Grillo insomma blocca tutti, compresi quelli che sono contro l’entrata del M5S nel governo. “Aspettiamo un attimo“, è la linea. Ma il tono nel video non è negativo, anzi. Il comico genovese descrive il premier incaricato prima come “un dentista che deve fare delle estrazioni da una bocca cariata e salvare la parte sana”, poi addirittura lo qualifica come un “grillino, questo sembra, altro che ‘il banchiere di Dio'”. Riferisce di aver detto a Draghi di tenere fuori la Lega e che il premier incaricato è rimasto vago. Ma Grillo chiarisce che sul resto “mi ha dato ragione su tutto”. Risultato: il voto su Rousseau che doveva iniziare oggi è rimandato. 
 
Salvini: “Incredibile che Grillo chieda ministeri e ponga veti contro la Lega” 
Immediata la replica di Matteo Salvini: “Noi confermiamo il nostro atteggiamento costruttivo, responsabile, positivo e che ci porta a non parlare di ministeri e a non mettere veti su nessuno. E’ incredibile invece l’atteggiamento di Grillo e dei 5 Stelle che chiedono ministeri e vorrebbero imporre al professor Draghi un governo senza la Lega“. “Non è questo che ha chiesto Mattarella e che serve all’Italia. Noi andiamo avanti tranquilli: prima il bene del Paese e poi gli interessi dei partiti”, conclude Salvini. 
 
Crimi: “Non andremo al governo a tutti i costi, ci stiamo confrontando” 
Dal canto suo il capo politico M5S Vito Crimi, ospite a diMartedì su La7, precisa che “non entreremo nel governo Draghi per forza, non poniamo condizioni. Abbiamo messo in guardia Draghi da questo dentro tutti su tutto”. Poi rincara la dose: “Noi con quelli inaffidabili vogliamo averci poco a che fare. Sono quelli che oggi dicono va bene tutto e poi cominciano a bombardare”. In ogni caso, ammette Crimi, non sta al M5S decidere. Se anche la Lega ci sarà” nel governo “sarà il presidente Draghi a valutarlo”. E oggi in un’intervista al Corriere della Sera il reggente del M5S chiarisce la posizione del Movimento: “Non andremo al governo a tutti i costi, ci stiamo confrontando. Alcune garanzie le abbiamo chieste, ottenendo rassicurazioni sul Mes, sulla scuola, sulla continuità con il governo Conte”. 
 
Il reggente M5S mette le mani avanti sul voto online 
Per quanto riguarda dunque la possibilità di far entrare il M5S nel governo Draghi, secondo Crimi se alla votazione su Rousseau prevarranno i sì vorrà dire che gli iscritti che “ci hanno sempre chiesto di non lasciare il governo nelle mani sbagliate, ancora una volta ci diranno di non perdere questa occasione. Non lasciare ad altri la possibilità di cambiare le carte del Recovery“, che ha scritto il Movimento 5 stelle (anche se Draghi le modificherà radicalmente). Infine, sull’ennesima capriola dei grillini, che dopo i “Mai con la Lega, mai col Pd, mai con Renzi”, ora rivedono anche il “mai con Draghi”, Crimi mette le mani avanti: “Ammetto, forse ogni tanto abbiamo fatto delle fughe in avanti improprie. Però i nostri iscritti ci hanno sempre chiesto di stare al governo e non farci mettere all’angolo”, si giustifica. 
 
Draghi dovrà aspettare l’esito del voto su Rousseau 
Ieri il premier incaricato ha incontrato i partiti maggiori e ha ricevuto il pieno sostegno di Pd, Forza Italia e anche della Lega, che ha indirettamente confermato l’appoggio a Draghi votando a favore del regolamento del Recovery plan al Parlamento europeo. Ricordiamo che soltanto un mese fa la Lega si era astenuta. Ma dopo lo stop di Grillo, il premier incaricato dovrà attendere l’esito del voto su Rousseau – tra i quesiti probabilmente ci saranno anche quelli sul programma di governo – per poter sciogliere la riserva. A questo punto l’ex numero uno della Bce non potrà sciogliere la riserva prima di sabato. Evidentemente vuole i 5 Stelle nella maggioranza. Chissà – dopo le richieste di Grillo a Draghi – cosa ne sarà della Lega… 
 
10 Febbraio  2021