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Coprifuoco, le mozioni al Senato per l’abolizione 
di Ninni Raimondi
 
Coprifuoco, le mozioni al Senato per l’abolizione. Ma Draghi non ci pensa proprio 
Oggi è il giorno delle mozioni in Senato contro il coprifuoco: all’ordine del giorno non solo quella di FdI ma anche quella di Lega-FI. Intanto è ancora scontro nella maggioranza, con il premier Mario Draghi che in linea con il ministro della Salute Roberto Speranza vuole prendere ancora tempo prima di rivedere l’odiosa e odiata restrizione e Lega-FI che insieme a Iv ne chiedono l’abolizione. Quello che appare chiaro, purtroppo, è che il coprifuoco non verrà rivisto ancora per molti giorni e che in ogni caso non verrà eliminato. 
 
La mozione Lega-FI che impegna il governo ad anticipare le riaperture 
Riaprire ciò che ancora è chiuso e anticipare le riaperture previste a giugno e luglio, stop coprifuoco alle 22, serrande alzate nei centri commerciali anche nel fine settimana, via libera alle cerimonie, impianti sportivi attivi a partire dagli stadi. Sono solo alcune delle richieste del centrodestra di governo e contenute in una mozione presentata al Senato, la cui discussione è oggi all’ordine del giorno. L’obiettivo – informa la Lega – è quello di imprimere un’accelerata alla riapertura in sicurezza di tutte le attività e alla conseguente ripresa economica del Paese. La richiesta di Lega e FI si basa sul netto miglioramento di tutti i dati della pandemia, dal calo di contagi e ricoveri all’aumento costante di cittadini vaccinati. 
 
“Rivedere i criteri di assegnazione delle fasce di rischio per le regioni” 
Nella mozione – a firma di Bernini, Romeo e altri – si fa presente anche che è necessario rivedere i criteri di assegnazione delle fasce di rischio per le regioni. Richiesta in linea con quanto chiesto dai governatori. Nello specifico, “si rende quanto mai necessaria ed urgente una revisione dei parametri fino ad oggi adottati in riferimento all’Rt, l’indice di diffusione del virus che determina i cambiamenti di colore delle regioni, che a parere della maggior parte dei presidenti di Regione appare ormai poco affidabile, in quanto, in alcuni casi e secondo la maggior parte dei presidenti di Regione, è distorsivo e non fotografa realisticamente la situazione attuale“, si legge nel testo. 
 
“Coprifuoco non più sopportabile limitazione alla libertà personale” 
Ma il punto chiave è la richiesta di eliminare il coprifuoco, che impedisce la piena ripresa delle attività come la ristorazione e soprattutto “rappresenta una significativa quanto non più sopportabile limitazione alla libertà personale dei nostri concittadini”. Ecco perché, secondo il centrodestra di governo “valutare il superamento del coprifuoco diviene oltremodo necessario ed urgente, in linea con quanto fatto da altri partner europei“. Tra le altre richieste, permettere la consumazione al banco nei bar, riaprire prima del 1 luglio i parchi tematici, riaprire al pubblico gli stadi, permettere di vaccinarsi a chi va in vacanza in una regione diversa da quella di residenza. 
 
Ma Draghi dice che “serve ancora un po’ di pazienza” 
A sentire Draghi, invece, “serve ancora un po’ di pazienza”. Tanto che non è detto che la decisione sul coprifuoco sarà presa con la cabina di regia fissata per lunedì 17, sulla scorta dei dati aggiornati del monitoraggio settimanale. Sì perché la parola chiave ricorrente – che poi è quello che chiede Speranza, ossia rinviare ogni allentamento il più possibile – è “gradualità”. Pertanto tra le ipotesi c’è quella di prendere ulteriormente tempo e rimandare tutto a un Consiglio dei ministri che potrebbe tenersi il 18 o il 19 maggio. Dal Cdm arriverebbe dunque il via libera a un nuovo decreto con le riaperture anticipate, che potrebbe entrare in vigore lunedì 24 maggio. 
 
Altro che “tagliando” di metà maggio 
Questo quando, come aveva annunciato lo stesso Draghi, il “tagliando” delle restrizioni avrebbe dovuto essere a metà maggio. Invece qua si parla di restare con il coprifuoco alle 22 fino al 24 maggio. Dopo di che – altra sconfitta per il centrodestra di governo – verrebbe soltanto posticipato di un’ora e non abolito. E meno male che Draghi ha invitato tutti a “prenotare le vacanze in Italia”. Il coprifuoco alle 23 è davvero un’offerta irresistibile per i turisti stranieri. Per non parlare di quelli italiani. Insomma, nonostante anche gli esperti del Cts dicano chiaramente che il coprifuoco può essere rivisto, Draghi invece accontenta Speranza. 
Un ministro che dall’alto del suo “uno virgola” di voti tiene in scacco l’intera nazione. 
 
13 Maggio  2021