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Cure a pagamento per i no vax? 
di Ninni Raimondi
 
Cure a pagamento per i no vax? L’ennesima idiozia che potevano risparmiarci 
 
Tutti parlano (a sproposito) della possibilità (inesistente) di far pagare le cure mediche ai no vax che finiscono in terapia intensiva con il Covid. Il primo che se n’è uscito improvvidamente è stato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. Il quale ca va sans dire il giorno dopo la sparata ha subito corretto il tiro, parlando di “provocazione”. Ribadendo però che i costi giornalieri per la terapia intensiva sono molto alti e che quindi il problema permane. Insomma, adesso la narrazione dei fan del vaccino vira verso una questione di soldi: i no vax costano troppo al sistema sanitario nazionale. Questo dà il polso dell’enorme confusione su fin troppe questioni. E il fatto che le parole di D’Amato abbiano scatenato un putiferio non è stato sufficiente per evitare che i Bassetti di turno imitassero il fedelissimo di Zingaretti, uno che di cure per il Covid e annessi e connessi se ne intende fin troppo. Per esperienza personale. 
 
Non si possono far pagare le cure ai cosiddetti no vax 
In sostanza, D’Amato ha detto: “Facciamo pagare le cure ai no vax che si prendono il Covid e finiscono in terapia intensiva”. Poi ha chiarito: “Non dicevo sul serio”. Perché? Perché non si possono far pagare le cure ai no vax, ovvio. Ma il punto è un altro: la contrapposizione no vax e pro vax, con esperti, politici e istituzioni che demonizzano i primi ed elogiano i secondi è fuffa. Non ha fondamento. Perché il vaccino anti Covid non è obbligatorio. Parlare di no vax, che sarebbero persone contrarie ai vaccini che invece sono obbligatori, è sbagliato e scorretto. Tutte le menate dei vari D’Amato, con le loro provocazioni – fino ad arrivare ai deliri di un Giani che vorrebbe rendere la Toscana off limits ai no vax, tappandoli tutti in casa – nascono proprio dall’esigenza di spedire a tutti i costi la gente a vaccinarsi. 
 
Non è bastato il green pass obbligatorio per fare quasi tutto 
Non è bastato il green pass obbligatorio per fare quasi tutto: il governo e le amministrazioni locali le stanno pensando tutte per impaurire, ricattare, costringere in qualche modo i cittadini a vaccinarsi al fine di arrivare a quota 80% della popolazione. Anche se poi arriva un Ricciardi – che imporrebbe le restrizioni del green pass a tutti indistintamente – convinto che bisognerebbe arrivare al 90% di vaccinati, immunizzando anche i bambini con meno di 12 anni. E lo dice il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, non l’ennesimo virologo o giù di lì che sgomita per apparire in tv. Insomma, si sta perdendo il senso della misura, oltre che il buon senso. L’obbligo di green pass praticamente per vivere è un obbligo indiretto per costringere i cittadini a vaccinarsi, che non è obbligatorio per legge. Ma talvolta assistiamo a uscite contro chi è scettico in materia o ritiene che – potendo scegliere – non è interessato alla cosa come se ci fosse il vaccino obbligatorio, per legge. 
 
Le sparate di Bassetti, il super “amico” delle multinazionali farmaceutiche 
Adesso poi questa storia delle cure a carico dei no vax crea ulteriore confusione. Bassetti, il virologo super fan del vaccino e super “amico” delle multinazionali farmaceutiche, cita l’America, dove se non ti vaccini l’assicurazione medica non ti copre le spese. Ecco, noi qui abbiamo una cosa che si chiama sanità pubblica. Sempre Bassetti dice che almeno dovremmo mostrare a tutti quanto ci costano le cure dei no vax. Perfetto, ci mancava solo questo per demonizzare chi non vuole vaccinarsi – esercitando un suo diritto -: fomentare l’odio della gente, impoverita da lockdown e restrizioni e vessata da tasse e tributi. Insomma, il succo è: “Non ti vaccini quindi ti ammali e ti curiamo a carico dei contribuenti, vergogna!“. Come se fosse automatico ammalarsi gravemente di Covid se non si è immunizzati. La situazione dunque potrà solo peggiorare, perché nel frattempo sta montando pure l’esasperazione dei no green pass (che non vanno confusi con chi non vuole vaccinarsi). 
 
Se il virus è endemico è come una banale influenza: non si è mai visto un vaccino obbligatorio per il raffreddore 
Dal canto loro, i ministri del governo Draghi e gli esponenti della maggioranza non fanno che ripetere come un disco rotto che bisogna vedere i numeri dei contagi e dei ricoveri delle prossime settimane per decidere se imporre l’obbligo vaccinale o meno. Una colossale presa in giro: è chiarissimo dove si vuole andare a parare. E’ ovvio che in autunno ci saranno più contagi e forse più ricoveri. Il virus Sars-Cov-2 è ormai endemico, come una banale influenza stagionale. Non si è mai visto un vaccino obbligatorio contro l’influenza. Ma tutto è possibile, ormai. Perché la paura del virus deve diventare la nuova normalità. Altrimenti come fa il governo a imporre misure impopolari e – tiriamo a indovinare – far quadrare i conti per (ri)prendersi i miliardi Ue del Recovery fund. 
2 Settembre  2021