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Di nuovo in manette per spaccio il rapper degli Assalti Frontali 
di Ninni Raimondi
 
Di nuovo in manette per spaccio il rapper degli Assalti Frontali: in casa 600 dosi di hashish 
Di nuovo in manette Pol G degli Assalti Frontali, questa volta in casa del rapper antifascista sono state trovate 600 dosi di hashish. 
 
Assalti Frontali della polizia (di nuovo) 
Pizzicato di nuovo come a ottobre 2020: in casa del leader degli Assalti Frontali, storica band rap romana legata al circuito dei centri sociali sono state trovate circa 600 dosi di hashish già confezionate. Arrestato dai carabinieri, è stato sottoposto all’obbligo di firma. 
 
Fascisti in doppiopetto e hashish in casa 
Lunedì sera l’interprete di Fascisti in doppiopetto si è trovato i militari dell’Arma alla porta di casa. Pol G ha aperto senza troppi tentennamenti. I carabinieri sapevano già della presenza di sostanze stupefacenti nell’appartamento, e dopo aver perquisito rapidamente le stanze hanno trovato 600 dosi di hashish, confezionate in bustine di plastica. Per il leader degli Assalti Frontali sono scattate di nuovo le manette ed è subito stato istituito il processo per direttissima. Il pubblico ministero Mario Pesci aveva chiesto i domiciliari ma il giudice ha optato per l’obbligo di firma quotidiano fra le 15 e le 17. Una misura che consentirà all’artista di proseguire con i concerti. D’altronde, era stato lui a lamentarsi del fatto che si era ridotto allo spaccio “causa” crisi del Covid. 
 
Il precedente del 2020 
Ad ottobre del 2020, sempre nello stesso appartamento del Pigneto, c’è stato un altro assalto frontale (ma dei  finanzieri del Comando provinciale di Roma) che avevano arrestato il rapper trovato in possesso di sei chili di droga tra hashish e marijuana. Condannato a pagare una multa di 20.000 euro, in appello il cantante ha ricevuto una pena di un anno e mezzo. “Ringrazio e abbraccio chi sta manifestando vicinanza e affetto in queste ore. – scriveva su Facebook  – Gli Assalti nulla c’entrano in questa storia che riguarda esclusivamente la mia personale difficile sopravvivenza negli ultimi mesi. Quando si sta con l’acqua alla gola si prendono rischi e decisioni dei quali mi assumo la esclusiva responsabilità“. Se doveva assumersi un rischio, poteva fare come Salmo e organizzare un concerto di contrabbando. Questa scusa dell'”acqua alla gola” causa carenza di concerti comincia a fare… acqua da tutte le parti. 
 
30 Settembre  2021