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Sorpresa, anche Greta dice sì al nucleare 
di Ninni Raimondi
 
Sorpresa, anche Greta dice sì al nucleare: cosa ha detto a Draghi 
 
Il nucleare s’ha da fare, almeno per il ministro Roberto Cingolani. “Soluzioni compatibili per l’energia del futuro? L’ha detto persino Greta, che per me non è un referente tecnico, in un dialogo che più in là potremmo avere bisogno del nucleare, perché potrebbe non essere sufficiente l’accelerazione data dalle rinnovabili”. E’ quanto dichiarato dal ministro della Transizione Ecologica durante la puntata di Quarta Repubblica andata in onda lunedì scorso. Osservazioni interessanti, sfuggite però ai più. 
 
Greta ha aperto al nucleare? Pare di sì 
Ma davvero anche Greta ha aperto al nucleare? Sembra di sì ed è possibile che Cingolani si riferisca a quanto già rivelato da Francesco Giavazzi, consulente economico di Draghi, che ha voluto evidenziare un dettaglio dell’incontro tra l’ambientalista svedese e il premier italiano. “Ricordo quando abbiamo incontrato Greta Thunberg. Lei accusa sempre tutti i governi di andare troppo lenti. Ma ha dovuto convenire con noi sul fatto che per portare a termine la transizione con il massimo della velocità ci vorrebbero comunque vent’anni”. Il consigliere di Draghi avrebbe poi chiesto a Greta: durante questa transizione cosa facciamo, usiamo il carbone? Risposta: “No, l’energia nucleare”. 
 
Così Cingolani rilancia il nucleare 
“Che in Italia e in altri Paesi si sia deciso di non utilizzare le centrali nucleare di prima e seconda generazione con i vecchi referendum ha un suo senso – ha specificato Cingolani – quello che non ha senso è pensare che dietro l’aggettivo nucleare si celino solo ed esclusivamente tecnologie pericolose, poco efficaci e costose”. Il ministro ha poi detto che “è un progetto a lungo termine” ottenere “la fusione nucleare, diversa dalla fissione dove si rompe un atomo grosso per avere energia mentre nella fusione si prendono due atomi leggeri e si fanno fondere come succede nelle stelle, probabilmente sarà la vera energia universale del futuro completamente verde. Ma se non investiamo adesso in conoscenza, ricerca, sviluppo, tecnologia, innovazione, educazione guarderemo nel buco della serratura quello che faranno i Paesi che guardano al futuro con più lungimiranza di noi”. 
 
Altro che “ambientalisti radical chic” 
Sempre Cingolani, in occasione della conferenza sul clima Cop26 a Glasgow, aveva affermato che non si può fermare la ricerca sul nucleare, poiché “è oggettivamente impossibile uscire subito dal gas”. Il ministro ribadisce così la sua posizione, dopo che le sue parole scatenarono una ridda di polemiche lo scorso settembre, quando attaccò a gamba tesa gli “ambientalisti radical chic” e aprì al nucleare. “Si stanno affacciando tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante. Se a un certo momento si verifica che i chili di rifiuto radioattivo sono pochissimi, la sicurezza elevata e il costo basso è da folli non considerare questa tecnologia”, disse Cingolani. Di conseguenza “nell’interesse dei nostri figli è vietato ideologizzare qualsiasi tipo di tecnologia. Stiamo ai numeri, quando saranno disponibili prenderemo le decisioni”. 
17 Novembre  2021